Salerno: amministrative, Celano “Mandiamo a casa affaristi e Sindaco di transizione!”

Rita Occidente Lupo

La folla delle grandi occasioni al Grand Hotel, tra fiocchi gialli ed applausi al candidato Sindaco Roberto Celano, che ha ringraziato Gaetano Amatruda del passo indietro ed i componenti delle liste che l’appoggiano, insieme agli alleati, per il successo della svolta amministrativa. “Un malaffare che si protrae da troppo- ha proluso Angelo Ferraro, coordinatore politico – e che crea vergogna per lo scenario tutt’altro che edificante. Mentre saracinesche si chiudono, pullulano centri commerciali gestiti da Casertani e Napoletani. Lavoratori che non vengono saldati nelle società partecipate,  in piedi senza mai esser state sottoposte a bandi per il reclutamento del personale. Ed ancora: un Sindaco di transizione, così appellato sere fa pubblicamente dal governatore Vincenzo De Luca, l’attuale Sindaco Enzo Napoli, crea solo disagio. Mentre le opere incompiute, sotto lo sguardo di tutti, sacerdoti che dall’altare invitano a votare per il Sindaco Napoli, ateo: una Vergogna! Mi auguro che il 5 giugno possa esserci un risveglio collettivo di coscienza civica, nello scegliere Celano Sindaco.” La prolusione di Ferraro ha introdotto il deciso Celano, più che mai convinto che il ballottaggio, di giorno in giorno sempre più probabile. Girando tra la gente, nei quartieri, il polso di una stanchezza, dopo vent’anni d’amministrazione targata De Luca, che non può reiterarsi “Non ho mai visto un governatore così inserito in una competizione amministrativa- ha enfatizzato Celano-. La città non merita d’esser governata da un interposto fantoccio, Sindaco di transizione, in attesa che avvenga il trasferimento di poteri della città da padre in figlio. I genitori, a mio avviso, tramandano valori, ideali, non potere politico! Sarà questo il motivo per cui in questi giorni, il Sindaco Napoli, evita il confronto con gli altri sfidanti. Fugge, fa esplicitare il programma elettorale da altri. In quali mani affidare la nostra città? Così oberata di problemi e di tributi?  Abbiamo un programma corposo, che parte dal Polo fieristico nella zona orientale, per giungere al Museo del Mare ed all’Acquario, passando per un grande parco ludico, come in altre città, attrattore turistico. Ed ancora, le fasce deboli, i contributi: siamo la città che versa più tasse, con pessimi servizi. Non funzionano quelli urbani nè garanzie di sicurezza albergano. Perfino le ronde della Polizia Locale son sparite! Mentre incalzano tributi sui cittadini, per un sistema di potere contro la città, come rivela il grosso danno erariale. Ma tali contributi servono a foraggiare una propaganda di regime. Tra i nostri primi atti, eletti a Palazzo di Città, produrremo una contrazione dei tributi, 7 milioni e mezzo€, con sussidi alle imprese. Ed ancora, il merito, accantonato, lo renderemo ancora protagonista! Per vent’anni, tranciati dalla partecipazione alla vita pubblica, l’occasione per riprenderci l’egida della città da amministrare degnamente, sì da poter usare a giusto titolo l’appellativo europea, non più solo virtualmente.” Celano ha strappato scroscianti applausi, a più riprese, incassando la fiducia della platea, tra le cui file l’on. Gianfranco Rotondi,  leader di Rivoluzione Cristiana, altra lista in appoggio. Rotondi che, in ogni stagione politica, estrapola sempre nuove sigle, per buttar giù sulla carta, scheletri partitici, come fuochi di San Lorenzo. A Celano comunque va bene anche questo, giacchè la proliferazione di candidati di centro-destra, con vari candidati Sindaci, ha finito di indebolire la coalizione. Il voto disgiunto permetterà a tanti comunque di diversificare i consensi, scegliendo candidati anche parenti, vista la lunga sfilza, 680 nominativi e puntando sul candidato Sindaco può riservar sorprese! Ancora pochi giorni, prima del responso delle urne!