Pozzuoli: Sappe, poliziotta sventa tentato suicidio donna

Ancora una volta la professionalità e lo spiccato senso del dovere del personale del Corpo impedisce in extremis il compimento di un suicidio messo in atto da una detenuta nel Reparto di Osservazione Psichiatrica nell’istituto Femminile di Pozzuoli.“Una solerte Assistente Capo in servizio come preposto ha con il proprio intervento evitato il suicidio a mezzo impiccamento di una detenuta napoletana che è sottoposta ad osservazione psichiatrica nell’istituto puteolano. La poliziotta accortasi nel suo giro di ispezione che la detenuta era già con il cappio al collo, servendosi del lenzuolo legato ai ferri del finestrone della cella proprio nel momento che la sventurata si lasciava andare dallo sgabello che la sorreggeva, con fulmineo intervento la nostra Assistente Capo di Polizia Penitenziaria – con coraggio e sprezzo del pericolo – è riuscita a sorreggere il corpo già penzoloni evitando il peggio, anche con l’ausilio di altra collega richiamata in aiuto. Questa è l’opera oscura della Polizia Penitenziaria dietro quelle mura con i suoi eroi silenziosi”. Ne dà notizia Emilio Fattorello, segretario provinciale del SAPPE, che esprime “soddisfazione per la professionalità dimostrata dalla nostra poliziotta penitenziaria, attenta ad interpretare i segnali di criticità e prevenire i rischi di atti inconsulti”“Ogni anno”, aggiunge, “l’esperienza e la scrupolosità della Polizia penitenziaria cura il mal di vivere di migliaia di persone malgrado le note problematiche del sistema ed, in particolare, della carenza d’organico”. Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo dei Baschi Azzurri, evidenzia che “solo grazie alla intervento della Polizia penitenziaria si è riusciti a salvare un altra vita umana. Mi auguro che l’Amministrazione penitenziaria proponga la poliziotta che ha sventato il suicidio per una adeguata ricompensa a livello ministeriale. A Pozzuoli erano detenute, lo scorso 30 aprile 2016, 176 donne rispetto alla capienza regolamentare di 105 posti letto. 79 le imputate e 97 le condannate, mentre le straniere presenti sono 42”. Commenta infine Capece: “Per fortuna delle Istituzioni, le donne della Polizia Penitenziaria svolgono quotidianamente il servizio in carcere – come a Pozzuoli – con professionalità, zelo, abnegazione e soprattutto umanità, pur in un contesto assai complicato per il ripetersi di eventi critici. Si pensi che nel carcere di Pozzuoli, nei dodici mesi del 2015, si sono contati, 48 atti di autolesionismo e un tentato suicidio: 32 sono state le colluttazioni e 4 i ferimenti. Non si può dunque ritardare ulteriormente la necessità di adottare urgenti provvedimenti: non si può pensare che la gestione quotidiana delle costanti criticità delle carceri campane e del Paese (oggi affollate comunque da oltre 53mila 700 detenuti) sia lasciata solamente al sacrificio e alla professionalità delle donne e degli uomini della Polizia, sotto organico di 7mila unità e penalizzati dalla Legge di stabilità 2016 che ha bocciato l’assunzione straordinaria di 800 nuovi Agenti”.