Mercato San Severino: fiaccolata per ospedale “G. Fucito”

Anna Maria Noia

Risposta positiva – tutto sommato – per la fiaccolata in atto sabato 30 gennaio ultimo scorso, a favore dell’ospedale “Fucito”. Circa 500-700 persone – tra cui privati cittadini e personale medico e paramedico del nosocomio – hanno preso parte al corteo, partito da piazza Dante (convento di S Antonio) per snodarsi lungo le vie di San Severino. Radunati tutti al luogo di ritrovo, dalle 19 la pacifica folla aderente alla iniziativa ha attraversato il centralissimo corso Diaz ed è giunta nella frazione Curteri – dinanzi al presidio – dopo ben due ore di “marcia”. Alle 21.30 ognuno è tornato alla propria dimora. Per alcuni, il numero di manifestanti era deludente, non sufficiente agli scopi nelle intenzioni degli organizzatori. Si è parlato anche di “debacle”, ma non è vero. La fiaccolata è stata promossa da svariati sodalizi presenti tra S Severino e dintorni, facenti però capo al civico e spontaneo comitato denominato appunto “Pro Fucito”. Un’associazione sorta nel 2008 e da allora attiva sul territorio con diverse iniziative, volute ed effettuate per lo scopo precipuo di sensibilizzare l’opinione pubblica – irnina e non – e in particolare la popolazione di Mercato San Severino verso le carenze, le criticità, le disfunzioni nonché le pessime condizioni in cui giace da alcuni anni il presidio. In testa, idealmente, al corteo diverse autorità religiose – che hanno propugnato la manifestazione – quali don Antonio Sorrentino, parroco di S Angelo; don Raffaele De Cristofaro, per Curteri; il vicario foraneo don Crescenzo Aliberti e altri. Tra i politici e i rappresentanti istituzionali locali, ecco il presidente del consiglio comunale di S Severino, Mauro Iannone; poi altri amministratori trasversali, bypartisan: Fabio Iannone (Pd) e Carlo Guadagno (per “Idea Comune”) direttamente dall’opposizione a S Severino; ancora, il consigliere sempre di opposizione Gerardo Figliamondi, l’onorevole Gianni Iuliano da Bracigliano, il primo cittadino di Montoro, Mario Bianchino – nonché esponenti di Baronissi e affiliati alla Cgil. Registrata anche la presenza di Margaret Cittadino.”La fiaccolata – spiegano i membri del comitato – si è resa necessaria per salvaguardare il nostro ospedale dopo altre manifestazioni da noi effettuate.”Sono stati scanditi molti slogan, a dire: “La salute è di tutti, non appartiene alla politica ma la politica deve garantirla” – è il senso della protesta. Esposti numerosi striscioni, con su riportate frasi del tipo: “Difendere e migliorare”, “Giù le mani dall’ospedale”, “L’ospedale non si tocca”. Altri striscioni erano stati ideati dal comitato “Diritto alla salute”, a cura del dottore Vincenzo Sica; un ensemble nato contestualmente alle ultime vicissitudini del presidio sanseverinese.  Proprio Sica era assente, per motivi di salute. Risultato comunque notevole, quello raggiunto dai manifestanti –  se si pensa che una fiaccolata precedente aveva coinvolto la metà degli avventori di tale iniziativa. Ma i promotori hanno già annunciato che non si fermeranno, anzi: “Porteremo le nostre istanze in seno al consiglio regionale, all’attenzione di De Luca – esprimono – ma anche davanti alla quinta commissione della sanità regionale”.Tra l’altro, il “Pro Fucito” intende incontrare il prefetto. Se le cose non andassero nella maniera auspicata, gli associati minacciano di proseguire la protesta ad oltranza.