La sovranità politica sta morendo

È proprio vero, come sostiene il filosofo Biagio De Giovanni, che la sovranità politica sta morendo e insieme ad essa i diritti umani e la democrazia. Vorrei brevemente ricordare che il Prof. Biagio De Giovanni, che ho il piacere di conoscere personalmente,  è professore emerito di filosofia politica,  ex parlamentare europeo del PCI-PDS ed ex rettore dell’Istituto Universitario Orientale di Napoli. Ritornando all’argomento mi permetto un modestissimo  commento al nuovo libro del Prof. De Giovanni: “Elogio della sovranità politica”, le cui tesi sono condivisibili non solo dal sottoscritto. L’Unione Europea  ha nei fatti eliminato la sovranità, gli Stati,  le Costituzioni e di conseguenza la politica nazionale, in nome di un incerto cosmopolitismo dei diritti umani che ormai  non è più in grado di garantire neppure in modo  sufficiente  gli stessi diritti. Viviamo in un mondo senza più confini nazionali e senza certezze. Con la  globalizzazione non  siamo riusciti ad avere automaticamente  una globalizzazione dei diritti, bensì una grande insicurezza, una sorta di marasma mondiale. La crisi del potere sovrano- nazionale a favore dei mercati finanziari da una parte e delle Corti di giustizia internazionali dall’altra, ha tolto potere alla politica. Ecco perché abbiamo  un  urgente  bisogno di restituire la  sovranità politica ai singoli Stati. In base a questo discorso hanno fatto bene, secondo me,  la Gran Bretagna e la Svizzera a non farsi globalizzare dall’Unione Europea, restando  sovrani in casa loro. Del resto  è sotto gli occhi di tutti lo stato di impotenza in cui versa l’Europa, per quanto riguarda un’adeguata  politica sull’attuale problema degli immigrati e   sulla grave crisi economica che ci sta attanagliando da diversi anni, senza  riuscire  a trovare una via d’uscita. Certo, a questo punto, pensare di uscire dall’Unione Europea è comunque un suicidio, ma è altrettanto vero che necessita una rinegoziazione  degli accordi. L’Unione Europea esiste, d’altra parte,  solo sulla carta, la realtà politica è che esiste un’Europa a due marce, causata soprattutto dalla Germania che, con la moneta unica dell’Euro,  ha pensato solo ai suoi interessi a discapito delle altre nazioni che hanno pagato un prezzo troppo caro per farne parte. La Germania ci ha illusi e i nostri statisti non sono stati capaci di prevedere le conseguenze negative di questa operazione. Ora non ci resta che  alzare la voce, soprattutto   noi Italiani, che per rientrare nei parametri imposti dall’Unione Europea abbiamo svenduto noi stessi e perso la nostra sovranità, cioè la dignità di essere considerati una nazione libera e indipendente. A dir la verità siamo stati venduti  alla Troika, ai  rappresentanti della Commissione europea, della Banca centrale europea e del Fondo monetario internazionale, che ci stanno imponendo le riforme da attuare nel nostro paese e dettando quello che dobbiamo fare. Per riprenderci la sovranità avremmo però bisogno di una classe politica all’altezza, con un  presidente del Consiglio eletto dal popolo a cui spetta la sovranità della scelta, attraverso il voto,  e non come ha fatto  Renzi, autoeleggendosi premier, con l’aiuto dell’ex Presidente della Repubblica  Napolitano. Quindi l’Italia è  diventata uno Stato dove non esiste più  la democrazia,  senza  una sovranità  popolare e nazionale e senza diritti. Il filosofo  De Giovanni ha proprio ragione, la sovranità politica  sta morendo, anzi è morta e sepolta, aggiungerei! Ma dobbiamo riconquistarla, altrimenti sarà la fine, non saremo più liberi di prendere  delle iniziative senza prima aver consultato e ottenuto l’autorizzazione   dall’Unione Europea. Aver perso la sovranità politica è come aver perso il potere nella propria famiglia, paragonabile  a dei genitori che non possono più decidere sull’educazione dei figli e soprattutto sul loro futuro. Essi  hanno perso la patria potestà grazie a un giudice, l’Unione Europea,  che ci ha imposto  un tutore, la sopra citata Troika, che si sta occupando di noi e del futuro dei nostri figli. Tutto ciò è inaccettabile, pertanto svegliamoci e riprendiamoci la responsabilità e la sovranità politica dell’ITALIA, con una nuova classe politica. Il premier Renzi, la ministro Boschi e il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Luca Lotti, insieme ai loro lacchè della maggioranza di governo hanno fallito. Questo triumvirato ci sta portando, anzi ci ha portato,  alla deriva. È ora di cambiare, lasciando ai cittadini il diritto  di scegliere chi debba governarci, andando presto al voto. Solo in Africa, qualche militare, riesce ancora a autoproclamarsi capo di governo, noi siamo l’Italia, la culla della civiltà, e ciò non doveva accadere. Non ci resta, a tale riguardo,  aspettare  il responso del Referendum costituzionale che si terrà probabilmente nell’ ottobre 2016, dopo le elezioni comunali delle maggiori città italiane,  per vedere se Renzi sarà  legittimato dalla volontà popolare a continuare a guidare, contromano e non rispettando nessuno, il nostro Paese.

Gerardo Petta