Nocera Inferiore: Cisl, triage pronto soccorso

In riferimento all’oggetto si rileva che la funzione di triage, per come indicato nelle linee di indirizzo della Regione Campania per la sua organizzazione, omissis – Ogni azienda dovrà garantire una dotazione di risorse strutturali, tecnologiche ed umane adeguata, in grado di garantire lo svolgimento di una attività di triage conforme a quanto previsto a livello nazionale e regionale, tenendo presente che è necessario prevedere almeno una figura infermieristica dedicata h 24 al di sopra dei 20000/25000 accessi al PS/anno mentre oltre i 45.000-50.000 accessi è auspicabile che gli infermieri che svolgono attività di triage siano almeno 2 nelle ore di maggiore afflusso, dei quali 1 infermiere nelle 24 h presente nell’area triage. Nel caso di passaggi superiori ai 60.000 accessi al PS/anno, per consentire, oltre la rivalutazione dei pazienti in attesa di visita medica, infermieri h24 devono essere almeno due. Ne deriva pertanto che il triage deve essere organizzato nel rispetto delle linee guida regionali e nazionali, deve essere svolto da personale infermieristico esperto e specificatamente formato e dedicato che, valutando i segni ed i sintomi del paziente, identifica le condizioni potenzialmente pericolose per la vita ed attribuisce un codice di gravità al fine di stabilire le priorità di accesso alla visita medica. L’infermiere, presente nella zona di accoglimento del pronto soccorso, opera sotto la supervisione del medico in servizio e secondo protocolli predefiniti e approvati dal responsabile del pronto soccorso o del dipartimento di emergenza-urgenza (D.E.A.). Nessuna deroga percentualizzata può essere fatta, ritenendo che il termine “almeno” esprime una chiara volontà che il personale ivi preposto può essere individuato in numero maggiore, ma sicuramente non inferiore a quanto prestabilito. Pur consapevole delle enormi difficoltà, palesate anche dai recenti episodi assurti alla cronaca degli ultimi giorni, si riscontra che l’attività sanitaria, sicuramente da considerare di altissimo valore sociale, e dunque preziosa, insostituibile e meritoria, deve tuttavia svolgersi col rispetto di alcuni fondamentali principi, al di là dei quali essa sconfina nell’illecito che è poi, nella specie, lesione di alcuni beni fondamentali dell’individuo, quali il diritto alla salute e all’integrità fisica, trasformandosi così in aberrazione, sopruso, violenza, così come confermato da copiosa giurisprudenza in materia. Ne deriva pertanto che qualora si ritenga di non ottemperare a quanto previsto dalle linee guida regionali, la scrivente si vedrà costretta ad attivare ogni azione a tutela, non esclusa la possibilità di intervenire presso la Direzione Generale ai fini di richiedere l’attivazione per la revoca dell’incarico dirigenziale per il responsabile del PS ex art. 21 del DLGS 165/200.

Il Segretario Generale Pietro Antonacchio