Salernitana, vittoria mancata o punto guadagnato?

Maurizio Grillo

Diciamolo subito, quale tifoso granata non avrebbe sottoscritto 4 punti in classifica per la Salernitana dopo le prime due giornate, considerati gli impegni con Avellino e Brescia? E’ chiaro che dopo aver assistito alla gara del “Rigamonti”, con i giovanissimi alabardati, volenterosi, combattivi e arrembanti ma tutt’altro che irresistibili, coltivare il sogno dei 6 punti e primo posto in graduatoria non sarebbe stato poi così lontano dalla realtà. Qualcosa non è andata per il verso giusto se alla fine la gara è termitana 2-2. Certo che vedere una “matricola” giocare con una certa autorevolezza su un campo storico, agguantare il pareggio in inferiorità numerica, quando le cose sembravano mettersi male, già costituisce un buon motivo per guardare al futuro con un certo ottimismo. Ma è anche vero che se si sono lasciati due punti in terra lombarda ci sarà pure un motivo. Andiamo con ordine, riprendendo da dove avevamo lasciato domenica scorsa. Si diceva che la Salernitana ha bisogno di un portiere esperto, è stato ingaggiato in settimana Terracciano, a conferma della nostra tesi. Si parlava di intervento a centrocampo, ebbene tra infortuni e squalifiche il buon Torrente si troverà con gli uomini contati nella zona nevralgica del campo per la prossima gara con lo Spezia. Logiche osservazioni di chi segue il calcio da tanti anni, senza necessariamente passare per Coverciano. Critiche costruttive, si dice così? Perché tendono ad aprire gli occhi, a migliorare per fare sempre meglio e non per destabilizzare l’ambiente. Mettere in risalto l’inesperienza di un portiere giovanissimo in un campionato importante come quello cadetto e in una piazza difficile come Salerno, è una semplice constatazione, non critica distruttiva. Il portiere risente della pressione mediatica? Se il temperamento di un giocatore risulta, secondo alcuni, così fragile a maggior ragione perché rischiare di farlo giocare in serie B di fronte a 25mila spettatori? Se ha timore e risente delle critiche, figuriamoci il suo stato d’animo con 50mila occhi che lo osservano e telecamere nazionali puntate su di lui da ogni angolazione. Qualcuno coi capelli bianchi ricorderà l’uscita di Zenga tra le lacrime al Vestuti per una famosa “papera” in una gara con il Pisa. Walter è diventato il numero uno al mondo per tanti anni, e se pure talentuoso, non era evidentemente ancora  maturo per esplodere con la maglia della Salernitana. Tornando alla partita, di buono, oltre al risultato, la conferma di un ritrovato Gabionetta, in grado di portare per mano da solo tutta la squadra, la tenacia trasmessa da un mister grintoso, qualche trama di gioco che si intravvede e una squadra composta da un mosaico di valore, ma mancante di qualche pezzo. Se poi Coda e qualche altro si beccano critiche ingenerose, la colpa non può ricadere senz’altro su di loro. Quando si arriva nelle ultime ore di calciomercato senza una preparazione adeguata (che andrebbe fatta, per la maggior parte dei giocatori, in fase di ritiro) può capitare di esporsi a brutte figure se si scende subito in campo (o si è costretti dalle circostanze). C’è tempo per valutare tutti i calciatori della rosa, bisogna attendere pazientemente e non stare col fucile spianato al minimo errore, soprattutto se riguarda i nuovi arrivati. E’ chiaro che Coda, in condizioni psico-fisiche ottimali non avrebbe mai sbagliato il gol del 2-0, che avrebbe chiuso di fatto la gara. Siamo convinti che gli ultimi innesti hanno innalzato il tasso di qualità della rosa e l’obiettivo minimo questa squadra lo raggiungerà senza grossi affanni. Ma con un paio di ritocchi giusti, con un piccolo sforzo cari Presidenti, si può ambire a qualcosa di più prestigioso. Incrociamo le dita…