Cara Italia ti scrivo

Giuseppe Lembo

Cara Italia, con l’amore di sempre, ancora una volta, nonostante la tua indifferenza per gli italiani ed il tuo silenzio assordante, ritengo opportuno scriverti; ritengo opportuno ricordarti del bene che ti voglio e che ti vogliono gli italiani, ormai del tutto privi di certezze per il proprio futuro e soprattutto, per il futuro dei propri figli, a cui è stata rubata perfino la speranza di un futuro possibile; il confuso nanismo italiano di chi ti governa, governando-sgovernando gli italiani, è un male profondo; un male da cui è assolutamente difficile guarire perché ha preso di sé la vita degli italiani, sempre più indifferenti al loro vivere, ormai dal destino segnato. Il nostro Paese, cara Italia mia, si va avvicinando sempre più all’Africa; tanto, non solo per l’insopportabile caldo africano di questi giorni, con una canicola che non ci fa respirare, quanto e soprattutto, per le condizioni tristi in cui sei stata ridotta per il crescente nanismo di chi ti governa pensando all’Africa, come approdo naturale al futuro italiano. Cara Italia, dal Nord al Sud crescono le tante sofferenze italiane; cresce il sempre più grave malessere italiano, dovuto tra l’altro ad una maldestra responsabilità dei tanti indifferenti al proprio futuro; al proprio grigio domani , ormai svuotato di futuro, per le devastanti colpe di un governo italiano che è sempre più il frutto di un niente italiano, non avendo alla base momenti di buona democrazia unitamente ad un insieme di valori, di idee e della buona politica del fare che ha da tempo abbandonato il nostro Paese, oggi confusamente attento ai soli privilegi delle caste, dei poteri forti, dei tanti boiardi di Stato e di quella politica politicante padrona che ancora si sente autorizzata, senza il supporto delle libere scelte italiane, ad imporsi agli italiani, ormai assolutamente stanchi di sopportare quei decisori del niente, gattopardescamente arroganti e sempre più indifferenti all’Italia che soffre; all’Italia che di “italiano vero”, ha sempre meno. Si tratta, purtroppo, di un Paradiso del tutto inventato, maledettamente costruito sulle sofferenze italiane, di un vero e proprio “inferno italiano”; addebitato dal Premier Renzi, ai soliti maestri di falsa comunicazione ed assolutamente inopportuni imbonitori delle coscienze italiane, con un fare ed un dire da veri e propri maestri di sventure. Cara Italia, così proprio non va; tu hai il diritto-dovere di salvarti; tu devi essere la “dignitosa” e “perbene” patria di tutti gli italiani.