Bruxelles: Marò, Caputo, rammarico decisione tribunale Amburgo

“Il tribunale del Mare di Amburgo ha respinto le richieste dell’Italia sostanzialmente lavandosi le mani della sorte dei nostri Marò. Non si può che esprimere delusione e profondo rammarico. Ora il Governo Italiano deve mettere in campo ogni sforzo perché Salvatore Girone torni a casa e si restituisca serenità alle famiglie dei due militari. Scriverò a Juncker perché anche l’Europa faccia sentire la propria voce”. Lo ha dichiarato Nicola Caputo Parlamentare europeo del Pd Gruppo S&D. “Una nuova udienza della Corte suprema indiana è fissata per il 26 agosto – spiega Caputo –  anche se giudici di Amburgo hanno chiesto di “sospendere ogni iniziativa giudiziaria in essere”. C’è grande preoccupazione per la lentezza del procedimento che vede coinvolti i nostri militari ancora senza capi d’imputazione ma ora dovrà essere compito dell’arbitrato internazionale all’Aja “giudicare nel merito del caso. Non mi sembra esagerata la definizione di “ostaggio” che ha dato il nostro governo per la condizione in cui si trova attualmente Massimo Girone”.“L’Europa è chiamata a fare molto di più, – spiega il Parlamentare europeo Nicola Caputo – ho sottoscritto insieme ad altri Parlamentari una risoluzione che chiede tra le altre cose che i diritti e la sicurezza dei cittadini dell’UE nei paesi terzi debbano essere salvaguardati dalla rappresentanza diplomatica dell’Unione, la quale deve – operare attivamente per la difesa dei diritti umani fondamentali dei cittadini dell’UE detenuti in qualsiasi paese terzo -”. “Purtroppo dobbiamo registrare oggi una nuova sconfitta per il nostro Paese. Allo stesso tempo non possiamo permetterci di lasciare il terreno alla delusione, allo sconforto ed alla rassegnazione è arrivato il momento che la diplomazia europea e il nostro Governo facciano sentire la loro voce. Bisogna essere determinati a far valere le nostre ragioni riportando a casa Girone, garantendo la permanenza in Italia di Latorre e restituendo serenità alle famiglie dei nostri militari. Anche l’Europa – conclude Caputo – fin ora assente, deve far sentire forte e concreta la sua voce”.