Carrozza nera tirata da tre pariglie di cavalli irlandesi…

Bianca Fasano

La cavallina storna/, portava a casa sua/ chi non ritorna/ e neanche torna, chi  al suo funerale/da pariglie di cavalli neri/fan tirare./L’uomo s’illude/di schernir la morte,/con feste, brindisi/e persino torte./Ma l’amica dal velluto nero/non s’avvede,/di chi sia morto ricco/e chi “soltanto” ricco della fede./Chi muore giace,/chi vive si da pace?/Forse, invece,/vuol far dimenticare/che la carne del ricco/del potente,/del miscredente,/di chi ha pensato soltanto/ai fatti suoi/e della “sua famiglia”,/sempre giace,/dai vermi accompagnata/in un “tavuto” ricco o poverello./Non tiriamo in ballo/”a’ livella”,/di un Totò che si gloria/in un sepolcro miliardario,/chiediamo, potendo,/dove vada,/l’anima di chi la giusta via/l’ha rinnegata./Pure la Chiesa dice,/ perdonata,/come il prodigo figlio./Mi avvilisce/che tante cose chi guarda/l’elicottero e i cavalli,/pur con tante prove,/le verità nascoste ancor/non le capisce.