Bergoglio: Angelus in Vaticano, “Magnificat” umiltà contro tracotanza

di Rita Occidente Lupo

Il Papa anticonformista, che va contro le righe di protocolli e formulari stampati, anche in occasione della festività dell’Assunzione della Vergine Maria al cielo, ha infranto una tradizione. Dalla finestra del Palazzo Apostolico su piazza San Pietro, la recita dell’Angelus non da Castel Gandolfo. La prima volta da circa 60 anni, che la preghiera mariana, a Ferragosto, recitata in Vaticano. Ma Bergoglio continua ad incassare consensi, proprio col suo modo di fare semplice ed accattivante, diretto al cuore di tutti, senza badare a tradizioni. In tale ottica ancora ha rincarato sull’amore di Dio, contro tracotanza e violenza dei superbi, orgoglio dei ricchi ed angheria dei prepotenti. Dal ‘Magnificat’ la certezza della potenza divina, che non lascia orfana l’umanità, nel momento della prova. Di qui la certezza che l’esistenza terrena, anche costellata di prove e sofferenze, preludio alla dimora celeste: non, quindi, “vagabondare senza senso”. In tale ottica non è mancato il ricordo alle vittime cinesi di Tianjin. In un giorno speciale, quale quello dedicato alla Corredentrice dell’umanità, la fiducia incondizionata in Dio, che come mostra la vita della Madonna, predilige l’umiltà per attuare grandi opere.