Salerno: addio al giornalista Italo Santoro

Arnaldo Amabile

Italo Santoro (“Don Italo”) lo ricordo galantuomo di forte spessore giornalistico e culturale. La conoscenza, nel 1968, quand’era  nella giuria del Premio “Penna d’Oro”, felice intuizione di Lino Schiavone, capo della redazione salernitana de Il Tempo. Giuria davvero prestigiosa, con Giuseppe Prezzolini, Mario Parrilli, Daniele Caiazza, Don Paolo Vocca. Vincitori delle tre edizioni: Luigi Reina, Pasquale Andria , Paolo Apolito. Tra i premiati, tra gli altri: Marco Nese, Domenico Ventura, Francesco Coiro, Adelina De Santis, Annamaria Bisogno, Fernando Stella, Gabriele Perrotti, Agostino Verga, Sandro Ferracane, Bernardo Nicoletti e chi scrive.  Ettore Della Giovanna, grande firma del  Tempo di Roma, scrisse in terza pagina “Gioventù bruciante !”. Nel 1968 Italo Santoro fondò, con Ugo Abundo, “Giornale Sud”. Mi chiamò a collaborare, anche con giornalismo disegnato. Firme illustri Domenico Rea, Paolo Carbone, Angelo Scelzo,Fiorentino Sullo, Bruno Lucrezi, Angelo Scelzo Vincenzo Barone, Aurelio Prete, Bruno Auricchio, Achille Talarico. Le  qualità professionali e umane di Italo Santoro, abbinate a rispettosa ammirevole umiltà, furono di esempio. Ebbe sempre parole  di incoraggiamento per i giovani desiderosi di intraprendere un percorso nel giornalismo o verso le professioni. Dopo “Giornale Sud” restò un’amicizia cordiale e affettuosa, rafforzata vieppiù nel periodo in cui entrambi, da piazze diverse, eravamo corrispondenti del quotidiano torinese Tuttosport. Addio Professore