Di Sanità…si muore!

 di Rita Occidente Lupo

Danni sanitari, proprio a contatto di strutture che dovrebbero curare, all’ordine del giorno. Sotto la valenza anche psicologica, numerosi casi funesti lasciano interdetta la cronaca: 471 cadute letali o gravi danni e 295 suicidi o tentati suicidi dei pazienti, in aggiunta a159 casi di materiale ‘dimenticato’ nel corpo dei pazienti, durante le operazioni chirurgiche, 135 casi di decessi o danni imprevisti post interventi. Il Simes ha mappato numerosi incidenti, avvenuti nei nosocomi italiani, non omettendo casi di violenza, da parte di operatori, su pazienti. Una schermata che sbigottisce, tenendo presente che spesso anche minori, vittime di bruti. Tra i camici bianchi, non sempre professionalità: di qui anche spiacevoli incidenti nell’ambito stesso delle strutture, coniugati a superficialità assistenziale. Non c’è da stare allegri, se si pensa che spesso si ha fiducia nella struttura pubblica e ci s’appella per la sopravvivenza. Che latita giacchè grossi tagli al personale, in alcune regioni, allertano per la mancata assistenza. Di qui la sfiducia imperante, la resistenza spesso ad appellarsi all’assistenza medica, ai primi sintomi di malore, giacchè di Sanità, ancora si muore, purtroppo…in barba al trito “Prevenire, meglio che curare!”