Caserta: presentazione libro di poesie ‘Rima Segreta’

Paolo Pozzuoli

Quando un libro – a prescindere dal nome e cognome di chi l’ha scritto e dal logo della società che ne ha curato la pubblicazione – si fregia della prefazione e della nota di presentazione dell’autore confezionate da personaggi del calibro dei proff. Giorgio Agnisola, ‘signore della critica letteraria e dell’arte’ e Giovanni Manna, animatore non solo del settimanale ‘il Caffè’ di cui è direttore editoriale ma di tante altre avvincenti iniziative e della ‘movida’ culturale casertana, resta una sola cosa da fare: dare il ‘benvenuto’ agli interessati nel mondo degli autori e degli editori. Nello specifico, riferendoci al libro di Ciro D’Alesio, titolato ‘Rima segreta’, pubblicato da “L’Aperia – Società Editrice – s.r.l.”, con sede in Caserta, per i tipi della “Universal Book s.r.l.”, cosentina di Rende, ci sia consentito aggiungere  che, a suggello dell’opera, non ci sarebbe dispiaciuto ‘un tocco in più’, significativo e delicato valore aggiunto, ovvero il sigillo nuovo di ‘zecca’ del notaio Alfonso Cangiano, senz’altro presente, con la gentile consorte, avv. Stefania Graziano, giudice di pace, alla ‘prima’ del libro, domani, sabato 23, alle ore 17:00, presso la libreria Guida, al n.45 della via Caduti sul Lavoro in Caserta. Qui, sarà lo stesso autore, Ciro D’Alesio, persona squisita, sincero per indole e educazione, dai molteplici interessi e dall’incredibile bagaglio culturale, uno che non finisce mai di sorprenderci, di stupirci, ad aprirsi e a svelare l’intrigante aspetto ‘segreto’ che si cela dentro i versi delle poesie contenute in ‘Rima segreta’. In particolare, colpiti e incuriositi dalla ‘inquieta dalla passione non ancora spenta’ che ‘scosta la tenda dietro ai vetri’ e, non scorgendo sulla strada, fra la gente, la persona amata, ‘con finta indifferenza osserva la via,  desidereremmo davvero saperne di più. ‘Rima segreta’ consta di 69 poesie, di cui sei ‘mini’(Tenerezza, Amicizia, Abbandono, Insonnia, Epilogo, Marina), dette ‘Brevi’, raccolte in 39 pagine. Pagine che – a ben riflettere – racchiudono tutta la parte intima di Ciro. In sostanza, piccoli flash di tanti ricordi che fanno parte di un vissuto (dall’infanzia  all’adolescenza, passando per la fanciullezza, dall’emancipazione all’indipendenza, dalla maturità all’autonomia) e che, affiorando nei momenti più impensati e particolari, lasciano sì fantasticare ma contribuiscono anche a trovare parole idonee per concepire e scrivere poesie. Parole a volte forti, alcune struggenti, altre dolci, altre ancora intrise di nostalgia, di dolore anche, di riflessioni su personaggi comuni, semplici, osservati nella loro quotidianità. Delle piccole perle di saggezza, slanci d’amore, di tenerezza, che manifestano i vari stati d’animo dell’autore, appartenente alla generazione degli emigranti di mezzo (preceduti dai tanti partiti con la valigia di cartone ed il biglietto di sola andata e seguiti dai ‘cervelli’ in fuga verso altri Paesi)  che partiti già con la nostalgia di casa e del suolo natio chiusa nella ‘camiseta’ dal colletto bianco avevano staccato il biglietto di viaggio anche con il ritorno. Un ritorno rivitalizzante per Ciro che, ispirato, ha riversato e quindi espresso tutto se stesso nei componimenti poetici. Infatti, nella poesia ‘Suono’ abbiamo la sensazione di scorgere Ciro nella tenera veste del genitore impegnato ad ‘insegnare’ al proprio bimbo ‘come nasce un suono’ e come ‘la musica procede dolcemente in cuor contento’. Nell’altra, ‘Bilancio’, risalta la domanda ‘cosa rimane di quest’uomo, di questa sorda lotta, non sai né saprai mai’ – spesso senza risposta – di tante persone che, infine, ritengono di prendere coscienza della propria vita, per darne un senso.