Salerno: Italia Nostra-No Crescent, battaglia civica area Santa Teresa

La questione non è ignota alla Procura della Repubblica di Salerno: pochi giorni fa gli inquirenti sono intervenuti a tutela del demanio per varie irregolarità nell’area portuale. Argomento non nuovo per Italia Nostra e comitato No Crescent che da anni denunciano la gravissima aggressione al demanio da parte del Comune di Salerno, migliaia di metri quadri sottratti alla collettività per le note speculazioni edilizie. Anche i consulenti della Procura hanno accertato nelle centinaia di pagine della perizia Boeri gli illeciti in materia demaniale, con i risvolti penali su cui si fonda il maxi processo in corso sul caso Crescent. La battaglia degli ambientalisti non si è mai fermata: ieri è stato trasmesso un nuovo corposo dossier al Procuratore Capo, dottore Lembo, e al sostituto dottor Rinaldi. Portate all’attenzione degli inquirenti tutte le concessioni demaniali temporanee, che hanno permesso l’utilizzo di oltre 20 mila metri quadrati di superfici demaniali, tra cui arenile, specchi acquei  e alveo nuovo e vecchio del torrente Fusandola. L’esposto delle associazioni si focalizza anche sulla concessione temporanea numero 13 del 2011 con la quale il settore Lavori Pubblici del Comune concedeva contestuale nulla osta in favore della società ESA Costruzioni, facente parte del consorzio Tecton, oggi non più appaltatore della piazza. Tale concessione interessa 2637 metri quadrati di mare per la realizzazione dell’intervento: la cosiddetta “passeggiata a mare” con l’attigua protezione “scogliera”, opera per la quale il sindaco decaduto ha dichiarato addirittura un imminente inizio lavori. Le associazioni hanno chiesto il sequestro immediato anche della porzione demaniale contemplata nella concessione. Nei prossimi giorni gli ambientalisti terranno una conferenza stampa per rendere pubbliche le prossime iniziative, anche nei giudizi intrapresi dall’Autorità Portuale avverso il nuovo Pua per i quali annunciano la prossima costituzione in giudizio.