Napoli: Università Federico II di Napoli, lotta malattia di Cushing

Specialisti endocrinologi provenienti da tutta Italia sono attesi da domani a Napoli per “Italian Preceptorship on Pituitary Diseases”, il Corso di aggiornamento in Endocrinologia che proseguirà fino a giovedì 26 marzo, promosso, organizzato e ospitato dalla Clinica di Endocrinologia del Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Centro di eccellenza a livello nazionale e internazionale diretto dalla professoressa Annamaria Colao. Durante il Corso post-specialistico di tipo formativo, incentrato sulla gestione medica e chirurgica dei pazienti affetti da patologie ipofisarie e disturbi ad esse correlate, saranno presentati e discussi i casi clinici del Centro, i più recenti sviluppi della ricerca e le più aggiornate linee guida e saranno affrontate nel dettaglio sia le terapie mediche che quelle chirurgiche. Il Corso, aperto a tutti gli endocrinologi italiani con particolare attenzione ai giovani specialisti, si propone di fornire ai partecipanti gli strumenti necessari per riconoscere e gestire patologie di estrema complessità quali la Malattia di Cushing, l’acromegalia e, in generale i tumori ipofisari, mediante un’impostazione multidisciplinare con docenti endocrinologi, neurochirurghi, anatomopatologi, e radiologi. «La Clinica di Endocrinologia dell’Università Federico II di Napoli è una realtà con una storia quarantennale che nell’ultimo decennio è cresciuta fino a confermarsi quale Centro di riferimento regionale, nazionale e internazionale grazie alla collaborazione fattiva con specialisti italiani, europei, ed americani – afferma Rosario Pivonello, Professore Aggregato di Endocrinologia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II – l’idea di promuovere un Corso di alta specialità è nata dalle pressanti richieste dei colleghi italiani del Centro-Sud ma anche del Centro-Nord che avvertono, come noi, l’esigenza di approfondire e diffondere le conoscenze su queste non facili malattie e di condividere la cultura dell’innovazione in clinica e in ricerca. Lo scopo del Corso è offrire l’opportunità di ampliare il sapere ai tanti specialisti che lavorano in diverse realtà sanitarie e/o universitarie, così da creare una rete di scambio di competenze sul territorio nazionale».

La Clinica di Endocrinologia del Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, realtà di eccellenza riconosciuta a livello internazionale, può contare su un team multidisciplinare composto da endocrinologi, cardiologi, reumatologi, ortopedici, neurologi, psichiatri, neurochirurghi, neuroradiologi, anatomopatologi e biologi di laboratorio. La Clinica di Endocrinologia collabora strettamente con il Centro di Neurochirurgia, guidato dal professor Paolo Cappabianca, un riferimento a livello nazionale e internazionale per la Chirurgia Endoscopica Ipofisaria, e con la Sezione di Anatomia Patologica, in particolare con la professoressa Laura del Basso de Caro, che si occupa specificamente della diagnosi istopatologica dei tumori ipofisari. «Il nostro Centro – sostiene Pivonello – si caratterizza per alcune peculiarità che ne fanno una struttura all’avanguardia in Italia: ciascun ambulatorio lavora su una specifica patologia con personale medico dedicato; inoltre, siamo tra i pochi Centri in Italia, dove i clinici lavorano in concerto con il laboratorio, al fine di unire la pratica clinica alla ricerca di base, e dove gli endocrinologi per esempio, lavorano di concerto con la Neuroradiologia, in particolare con il professor Francesco Briganti e il professor Fabio Tortora, per l’effettuazione del cateterismo selettivo dei seni petrosi, una metodica che, attraverso l’introduzione di cateteri a livello della vena femorale consente di raggiungere il cervello passando per il cuore e “pescare” il sangue venoso refluo dalla ghiandola ipofisaria. Questa tecnica è utile per dosare l’ormone adrenocorticotropo, ACTH, responsabile della Malattia di Cushing a livello del sangue derivante dall’ipofisi, permettendo una corretta diagnosi della Malattia di Cushing». Rare ma non infrequenti, la Malattia di Cushing e l’acromegalia, così come i più frequenti tumori ipofisari, sono patologie molto complesse la cui diagnosi non sempre è semplice da accertare. In particolare, nella Malattia di Cushing, che colpisce anche soggetti giovani ed è caratterizzata da un eccesso di cortisolo prodotto da un tumore dell’ipofisi, sono presenti disturbi e sintomi di grande impatto sociale quale obesità, ipertensione, diabete, osteoporosi, disturbi della fertilità e della sessualità e depressione. Per i pazienti affetti da questa grave patologia dal dicembre 2014 è però disponibile il pasireotide, farmaco approvato in Italia per il trattamento della malattia di Cushing, alla quale sino ad oggi si riservava come unica opzione terapeutica il trattamento chirurgico. Il pasireotide è un analogo della somatostatina, un ormone che regola la funzione della ghiandola ipofisaria. Il farmaco si lega in modo altamente selettivo a 4 dei 5 recettori della somatostatina bloccando la produzione di ACTH da parte del tumore ipofisario e, quindi, l’eccessiva secrezione di cortisolo a livello delle ghiandole surrenaliche. La Clinica di Endocrinologia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, dedica le sue migliori competenze alle persone affette da malattia di Cushing, acromegalia ed, in generale, i tumori ipofisari, grazie ad una laboratoristica d’avanguardia e un ulteriore, importante punto di forza: la ricerca, sia clinica con trial in cui vengono sperimentati nuovi farmaci, in particolare per il Cushing e l’acromegalia, sia ricerca di base su molecole innovative, sempre con l’obiettivo di trovare nuovi approcci terapeutici per tali rare ma severe malattie endocrine.