Mercato San Severino: “Solidarietà nazionale” per i poveri

Anna Maria Noia

Una onlus apolitica e soprattutto apartitica, sebbene tendenzialmente di (estrema) destra: questo, nelle intenzioni e nelle parole dei suoi giovani ed audaci membri, il “manifesto” e biglietto da visita di “Solidarietà nazionale”. Un’associazione sorta un annetto fa e attiva, operativa sul tutto il vasto territorio della Valle Irno. Tra Mercato S. Severino e Fisciano-Lancusi, passando per Montoro e Baronissi, tanti simpatizzanti e aderenti, solo sei affiliati come responsabili. “Il nostro sodalizio – afferma con entusiasmo e fede in valori etici e sociali come l’assistenzialità uno dei protagonisti di tale realtà – è vicina alle persone, ma soprattutto [per non dire quasi esclusivamente, nda] alle famiglie italiane, in tale momento difficile – un momento di crisi economica e finanziaria e non solo.” Una temperie dolorosa ma che deve essere necessariamente vissuta e sopportata, attraversata e infine lasciata alle spalle. “Solidarietà nazionale” è – secondo quanto affermano i soci irnini – un’organizzazione, anzi un organismo trasversale; nella Valle è portato avanti da molti giovani di “Forza nuova” – che non sono poi così… “temibili” come li si “descrive” o meglio di come li si “immagina” – trattandosi di un movimento estremo. Il depliant o brochure che pubblicizza l’associazione riporta la scritta: “Aiutiamo centinaia di famiglie italiane in difficoltà. Contribuisci anche tu. Un piccolo gesto, un grande cuore.” Questo lo slogan, seguito da un breve abstract che recita – tra le altre cose: “Dal 2008 la crisi economica si è abbattuta sull’Italia e migliaia di famiglie italiane sono rimaste senza casa, lavoro, possibilità economiche. Noi vogliamo dare supporto a queste famiglie raccogliendo…” – e giù con la descrizione dei prodotti che hanno caratterizzato e ancora caratterizzeranno le apposite raccolte di generi alimentari e/o igienici proposte e portate avanti dall’organizzazione. Sembra che tali giovani abbiano tutti i crismi, i permessi, le liberatorie per potersi muovere nell’hinterland di S. Severino, nel comprensorio e dintorni. Sembra che abbiano carta bianca da parte di tutte le principali istituzioni per poter essere abilitati a richiedere non soldi, denaro liquido, ma solo ed esclusivamente pacchi di pasta, scatolame, biscotti, farina, latte, zucchero, marmellata e prodotti non a breve scadenza o alimenti per bambini e pannolini per neonati. Ciò, a loro dire, come una sorta di Caritas – anche non meno ufficiale, pare. “Aiutaci ad aiutare chi è in difficoltà” – chiosa il volantino. Con il numero di cellulare impresso: è il 327 7527 439. Una ragazza del Nord Italia tra le fondatrici. “Siamo tutti ragazzi dai 18 ai trenta anni – dichiarano – siamo in sei a coprire la Valle Irno e ci posizioniamo, a seconda dei permessi che ci elargiscono, nelle varie località del territorio.” “Oggi [sabato 21 marzo 2015, per chi legge] siamo al centralissimo corso Diaz a partire dalle 10 [erano le tredici quando i ragazzi stavano ancora dinanzi ad un accorsato supermarket] e in verità non abbiamo raccolto molto. Altre volte e in altre zone siamo stati più fortunati.” L’associazione vuole essere vicina alle persone bisognose, purché – si intende – italiane; tutti i nuclei colpiti dalla crisi, gli anziani, i poveri, i differentemente abili e in generale le categorie più deboli e vessate, soverchiate. “Il momento storico è difficoltoso – affermano i volontari – e sembra che lo Stato abbia maggior attenzione verso gli immigrati che nei confronti degli Italiani. L’immigrazione – parlano i ragazzi – è in gran parte incontrollata, a nostro parere: è vero, ci sono persone buone e cattive da tutte le parti, in tutti i Paesi, gli extracomunitari in genere sono onesti ma tra di loro esistono anche delinquenti e individui probabilmente pericolosi. Che potrebbero allearsi con la nostra malavita locale.” I ragazzi di “Solidarietà nazionale” sono convinti delle loro azioni. “Assistiamo circa ventidue famiglie in difficoltà – dicono orgogliosi – e non raccogliamo solo derrate alimentari bensì consegniamo carrozzine per portatori di handicap e perfino letti per lungodegenti. Ci donano anche i giocattoli, che noi provvediamo a inviare ai piccoli di più modesta origine familiare.” I giovani di “Forza Nuova” si ritrovano ogni settimana per la consueta (tale) raccolta; ogni quindici giorni, invece, si occupano di imbustare tutto ciò che la gente di buon cuore dona loro perché… “non sappia la vostra destra cosa fa la sinistra”, lo sancisce il Vangelo parlando di carità. E, in fondo, è proprio la carità che non si vede ma si sente – invece – caldamente nei cuori palpitanti dei ragazzi “forzanovisti” a buttare giù muri e barriere, magari anche architettoniche ma soprattutto mentali, morali. Perché non credere in codesti novelli S. Francesco, perché non dare loro fiducia? Soprattutto per ciò che (dicono) attuano verso gli altri… e ciò al di là di ogni colore politico, essendo come sappiamo Forza Nuova un ensemble radicale e fortemente orientata verso la Destra europea. Si badi ai fatti – anche se ci sono miriadi, fior fiori di associazioni di tutte le specie (“razze”?) e di ogni fede politica – sia a sinistra che a destra – ad occuparsi di sanità, socializzazione, solidarietà verso i meno abbienti – stavolta anche stranieri: non escludiamo Chiesa (attiva e militante, come vuole papa Francesco) e sacerdoti/missionari da sempre al fianco di chi soffre! In primis c’è quotidianamente Gesù, anche se i valori sono al centro dell’attenzione anche nell’animo dei laici (comunisti o fascisti che siano).