SOS Ragazzi a difesa della vita naturale

Il mese di gennaio si è chiuso con una sentenza europea che infligge un duro colpo all’Italia, spingendo nella direzione del riconoscimento dell’utero in affitto e della maternità surrogata nel nostro Paese, in spregio delle nostre leggi nazionali. La Corte Europea dei diritti dell’uomo, con una sentenza emessa martedì scorso, ha infatti accolto le istanze di due coniugi italiani che si erano recati in Russia dove avevano ottenuto un figlio tramite la pratica dell’utero in affitto, illegale in Italia. Il bambino, che non è figlio genetico della coppia, è però riconosciuto come loro figlio dalla legislazione russa. Una volta tornati in Italia il Comune di Collotorto, dove abitano, si rifiuta di registrare il bambino come loro figlio, dato che non è adottato, né figlio biologico della coppia che viene quindi accusata di non aver rispettato le norme sull’adozione internazionale. Il bambino viene così dato in affido e la coppia ricorre alla Corte europea che ha clamorosamente sentenziato a favore della coppia e contro lo Stato italiano, condannato a pagare 20.000 euro di risarcimento proprio perché non avrebbe rispettato la loro vita privata. La sentenza è molto grave perché considera i coniugi come genitori del piccolo e suona quindi come una spinta nella direzione della legalizzazione della pratica dell’utero in affitto, che degrada la vita umana al rango di qualcosa che è possibile produrre e acquistare e svilisce la donna, il cui corpo viene usato a pagamento. Nelle ore in cui, in Parlamento, ci sono fermi disegni di legge come quello sull’omofobia, le unioni civili e l’insegnamento gender nelle scuole, questa sentenza appare come l’ennesimo tentativo della magistratura (in questo caso europea) di dettare l’agenda politica nella direzione della disgregazione della famiglia e della vita umana. SOS Ragazzi continuerà a vigilare perché in Italia non venga introdotta questa pratica aberrante che svilisce la vita e riduce le persone al rango di oggetti da comprare o affittare.

Sos Ragazzi Andrea Lavelli