Napoli: 70.000 pazienti colpiti da sclerosi multipla

Un’importante novità per i circa 70 mila pazienti colpiti in Campania dalla sclerosi multipla: i centri per assistere i pazienti affetti da questa grave patologia potrebbero rientrare presto tra le strutture anche solo parzialmente convenzionate con la Regione Campania. Nel salutare neurologi, igienisti, direttori sanitari e farmacisti presenti al convegno: «Il management del paziente affetto da sclerosi multipla: dati di prevalenza e impatto dei costi in Campania», in programma nella sala convegni dell’Arsan al centro Direzionale, il presidente della Quinta Commissione regionale Michele Schiano di Visconti (quella che si occupa proprio dei problemi sanitari) ha chiarito che è nei programmi della giunta Caldoro il convenzionamento dei centri che assistono i pazienti colpiti da sclerosi multipla. E’ stata un’importante giornata di studio e approfondimenti sullo studio Trilogy condotto dal Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università Federico II di Napoli, diretto dalla professoressa Maria Triassi, per valutare gli aspetti clinici, ma anche organizzativi e gestionali per ottenere una maggiore presa in carico dei paziente affetto da sclerosi multipla e per garantire un miglioramento della qualità della vita e una gestione appropriata delle risorse del sistema sanitario regionale. Il professore Gioacchino Tedeschi, neurologo della Seconda Università, ha ribadito la necessità di tenere in vita in tutte le province della Regione una serie di strutture per l’assistenza non solo terapeutica ai pazienti colpiti dalla sclerosi multipla, ma di preoccuparsi anche dell’organizzazione sempre più puntuale di un’assistenza domiciliare che sia di aiuto al paziente e ai suoi familiari. La sclerosi multipla è una malattia cronica, infiammatoria, demielinizzante del sistema nervoso centrale (coinvolge cervello, nervi ottici e midollo spinale) caratterizzata dalla distruzione della guaina mielinica che isola le fibre nervose all’interno del sistema nervoso centrale. «E’ una malattia al femminile – ha chiarito Vincenzo Viggiani, direttore generale dell’azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi di Aragona di Salerno – perché colpisce le donne più degli uomini, con una percentuale di due rappresentati del sesso femminile ogni tre pazienti in una Regione in cui la «medicina di genere» viene ancora poco praticata>. Sulla necessità di un miglioramento dell’assistenza domiciliare si è intrattenuta a lungo la professoressa Maria Triassi. «La possibilità di  convenzionamenti dei centri di assistenza per i pazienti colpiti da sclerosi bisogna evitare in futuro qualsiasi forma di spreco garantendo prestazioni compatibili con i Lea. E’ importante la prevenzione per accertare prima possibile l’insorgenza della malattia, così com’è auspicabile un’assistenza domiciliare sempre migliore evitando ricoveri ospedalieri che, quando non ci sono complicanze gravi e improvvise, rappresenterebbero solo uno spreco di risorse destinate all’assistenza. I pazienti colpiti da sclerosi multipla – ha chiarito la professoressa Triassi – dovrebbero essere curati con appositi percorsi assistenziali messi a punto dai neurologi, possibilmente con assistenza domiciliare fornita da centri specialisti capaci di entrare in una specifica Rete assistenziale dedicata a chi soffre di questa patologia»