Mercato San Severino: in memoria di Gino Noia aula biblioteca comunale

 Anna Maria Noia

 Alcuni intellettuali dell’hinterland salernitano, oltre che della Valle Irno, hanno ventilato l’idea di intitolare la sala di lettura della biblioteca comunale di S. Severino – attualmente allocata nella frazione Acigliano, a palazzo Brescia Morra – allo scomparso studioso locale Gino Noia. La proposta è stata formulata lo scorso 9 dicembre, nel corso della presentazione del volume “Caro Gino. In memoria di Luigi Noia” – a cura dell’amico e frequentatore Massimo Del Regno, docente di materie letterarie. Infatti in tale occasione in molti, tra i numerosissimi amici e conoscenti dello storico ed etnografo sanseverinese – e perciò definito, da Del Regno, nel libro, affetto da “sanseverinite” – sono stati concordi nell’asserire che Noia merita più che un semplice ricordo da parte della sua cittadina; si dovrebbe invece pensare a qualcosa di più tangibile e concreto – proprio come il volergli dedicare un locale della biblioteca “Prisco”: questo in quanto il Noia trascorreva moltissimo tempo in tal sede, avvicinato da tanti avventori – in particolar modo giovani e scolaresche – curiosi di conoscere il proprio territorio. Persone ammaliate dalla facondia e affabulazione di Luigi “Gino” Noia, che bonario e sornione, ma a tratti burbero e scontroso – rendeva esattamente qui edotte classi scolastiche di piccoli concittadini – ma non solo! Donde questa decisione. Approvata e apprezzata non solo da gente “di cultura”, presente all’evento, ma anche dai numerosissimi “semplici”, gli umili – habitué o meno della biblioteca. In verità, Mercato S. Severino non è stato e non è scevro di persone di cultura, pigmalioni del sapere come Gino Noia: si ricordi ad esempio l’opera del vate e giornalista Carmine Manzi – valoroso epigono della storia della cittadina, che tra l’altro ha rilasciato un contributo, una testimonianza scritta inclusa nel libro di Del Regno – assieme al figlio Andrea, giornalista, e alla figlia Anna, dipendente comunale. Però a Manzi è stata dedicata l’aula consiliare – anche per i suoi meriti in qualità di primo cittadino nei lontani anni ’50 e ’60; mancava, invece, a Gino Noia un’intitolazione relativa alla biblioteca. Dove soleva, come sopra citato, incontrarsi con gli studenti e gli appassionati ed aficionados di storia e tradizioni culturali. Perciò questo umile ma riservato e apparentemente “scorbutico” personaggio, certamente non etichettabile politicamente – sebbene ascrivibile all’attuale centrosinistra, ma di matrice Dc (moroteo o doroteo) – sarà (potrebbe essere) opportunamente ricordato in quelle stesse stanze che lo hanno visto “abitare” la biblioteca stessa, come cultore di materie non solo umanistiche – frequentò infatti il liceo scientifico, il “mitico” Da Procida di Salerno; poi si iscrisse a Ingegneria a Napoli, dove sostenne un esame con Renato Caccioppoli, e infine si iscrisse alla facoltà di Architettura – e abile e generoso dispensatore di consigli e proposte, incursioni culturali. È opportuno e anzi doveroso rimembrarlo per il fattivo e attivo contributo che egli ha offerto alla “sua” Sanseverino Rota. Purtroppo “nemo propheta in patria”, almeno fino ad adesso, ma siamo sicuri che qualcosa verrà pur attuato in suo onore e in sua memoria! Speriamo che le istituzioni non stiano “a guardare”!