Fisciano: “Uniti si può” assemblea pubblica contro bollette “pazze” Gori

Una battaglia politica, giudiziaria e pubblica. Sono questi i tre fronti sui quali il Comune di Fisciano è sceso in campo per tutelare i diritti dei cittadini, nonché contribuenti che in questi giorni si sono visti recapitare le bollette “pazze” targate Gori (gestore del servizio idrico in ATO 3 cui appartiene anche Fisciano insieme ad altri 75 Comuni dell’Ambito Sarnese-Vesuviano) con la pretesa, del tutto illegittima, di ricevere il pagamento riguardo la voce indicante le “partite pregresse ante 2012”. Per evitare il pagamento e sospendere, momentaneamente, la corresponsione di questi tributi che variano dai 100,00 ai 500,00 euro, ieri pomeriggio è stato organizzata un’assemblea pubblica in una gremita aula consiliare del Comune di Fisciano, nel corso della quale sono intervenuti il Sindaco Tommaso Amabile, l’Assessore al Bilancio Franco Gioia, il Capogruppo del PD cittadino Giovanni Scafuri  e l’Assessore alla Cultura Francesco Di Geronimo.“Invitiamo gli utenti – ha spiegato l’assessore Gioia – a non pagare queste bollette e a compilare il modulo di sospensione che stiamo consegnando presso il nostro ente o scaricabile dal sito istituzionale del Comune di Fisciano all’indirizzo www.comune.fisciano.sa.it. Una volta compilato il modulo bisogna inviarlo alla Gori tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. Da premettere che la Gori ha già comunicato una proroga di questi pagamenti al 28 dicembre prossimo”.“Proceduralmente – continua Gioia – la Gori potrebbe non rispondere a tutte queste richieste di sospensione facendo scattare il silenzio-diniego. I cittadini avverso tale silenzio diniego hanno 90 giorni di tempo per presentare opposizione davanti al Tribunale Ordinario. Infatti, stiamo pensando, come gruppo PD, di allestire un ricorso cumulativo con le associazioni di categoria per risparmiare i costi giudiziari. Siamo sicuri che uniti riusciremo a vincere questa battaglia”. Il segretario cittadino del PD, Scafuri, ha appoggiato in pieno le iniziative portate avanti dall’assessore Gioia, ricordando che al Comune di Fisciano è stato imposto, nel 2006, di entrare nell’ATO 3 a seguito di una legge regionale che istituiva gli Ambiti Territoriali. L’assessore Di Geronimo ha anche suggerito che per contrastare l’illegittimità di questi tributi ci sarebbero i presupposti che consentirebbero di avviare un ricorso in sede penale per il presunto abuso di potere che la Gori sta attuando nei confronti dei contribuenti. “La Gori – incalza il Sindaco Amabile – non può pretendere di ripianare un debito per la cattiva gestione di questi anni che ammonta a circa 122 milioni di euro, di cui la metà dovrebbe essere pagata entro l’anno che sta per concludersi. Ricordiamo, inoltre, che l’ATO 3 è commissariato dall’on. Carlo Sarro, che avrebbe dovuto occupare quella posizione solo per sei mesi. E invece si trova ancora in cabina di regia dopo quasi 2 anni”. Nel corso dell’assemblea è stato anche ricordato che il prossimo 14 gennaio è prevista la prima udienza davanti al Tar Campania a Napoli, unico procedimento pendente che vede coinvolta la Gori. Il nodo cruciale del ricorso è riferito all’impugnativa della delibera commissariale del 30 giugno 2014, con la quale il senatore Carlo Sarro ha approvato l’importo complessivo dei conguagli relativi al periodo dall’anno 2003 all’anno 2011, precedente al trasferimento all’AEEG (Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas) delle funzioni di regolazione e controllo del settore idrico, pari a euro 122.495.027,00, nonché la relativa modalità di rateizzazione della riscossione.Tale modalità prevede la riscossione di quell’importo così suddiviso:

Il 50% della cifra complessiva (circa 61 milioni €) entro la fine dell’anno in corso;

Il restante ripartito in tre anni dal 2015 al 2017, con una previsione di riscossione di circa 20 milioni di euro all’anno.

A tal proposito l’assessore Gioia ha invitato tutti i cittadini a partecipare a una grande mobilitazione prevista il prossimo 14 gennaio a Napoli, dove parteciperà la Rete dei Sindaci, istituita per chiedere la liquidazione della Gori, e gran parte dei 76 Comuni appartenenti all’Ambito Sarnese Vesuviano. Tutti uniti per contrastare l’illegittima presa di posizione della Gori e riportare il servizio idrico nelle competenze degli enti locali.