Larino: Sappe, campano tenta portare droga figlio in carcere, arresto

Si era presentato al carcere di Larino per sostenere il colloquio con il figlio detenuto, ma il suo comportamento ha insospettito il Personale di Polizia Penitenziaria di servizio: tanto che, una volta ispezionato il pacco indumenti destinato al congiunto, di 35 anni, è stata trovata della droga (hashish) abilmente occultata in un paio di scarpe adeguatamente modificate. L’uomo, 56 anni, è stato quindi posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria e lo stupefacente sequestrato. Donato CAPECE, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, commenta: Questi episodi, oltre a confermare il grado di maturità raggiunto e le elevate doti professionali del Personale di Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere di Larino, ci ricordano che il primo compito della Polizia Penitenziaria è e rimane quello di garantire la sicurezza dei luoghi di pena e impongono oggi più che mai una seria riflessione sul bilanciamento tra necessità di sicurezza e bisogno di trattamento dei detenuti. Ed al Reparto di Polizia Penitenziaria del carcere di Larino va dunque l’attestazione di stima più sincera da parte del primo e più rappresentativo Sindacato dei Baschi Azzurri, che mi onoro di rappresentare. Tutti possono immaginare quali e quante conseguenze avrebbe potuto causare l’introduzione di droga in Istituto, considerato che la presenza dei tossicodipendenti detenuti è sempre significativamente alta. Vi è allora la necessità di riformare il sistema di giustizia criminale nei confronti delle persone tossicodipendenti (e cioè affetti da una vera e propria malattia quale è la dipendenza da sostanze stupefacenti) che abbiamo commesso reati in relazione al loro stato di malattia. Questo per evitare la carcerazione attraverso interventi alternativi, da attivare già durante la fase del processo per direttissima, di cura e riabilitazione “controllate e gestite” in regime extracarcerario con l’ausilio dei servizi pubblici e delle comunità terapeutiche.”