Allarme Unicef: in Italia un bambino su tre vive in povertà

Giuseppe Lembo

I nuovi poveri in Italia e nel mondo sono sempre più protagonisti di un mondo dei senza speranza; sono loro i figli della recessione; sono il simbolo di un Paese, il nostro, in grave e crescente sofferenza umana e sociale, da sconfiggere per non morire. La povertà, una parola che fa paura in tutte le parti del mondo, è un’amara realtà anche in casa nostra; non è solo l’Africa Nera e/o altre parti endemicamente povere del mondo ad essere realtà povere del Pianeta, in questo inizio e sempre più complicato avvio del Terzo Millennio e del ventunesimo secolo. Il rapporto UNICEF 2014, porta all’attenzione del mondo un importante messaggio; alla base c’è il futuro umano; ci sono i bambini, i nuovi protagonisti di un mondo, dove è in atto una crescente mutazione umana di cui non si possono assolutamente prevedere i possibili orizzonti verso cui andrà l’uomo della Terra. Il problema dell’infanzia in Italia va visto nel contesto più generale dell’infanzia nel mondo; si tratta di quella parte dell’umanità che rappresenta il futuro dell’uomo della Terra. Nel mondo sono 2,2 miliardi i bambini e gli adolescenti; insieme rappresentano il 31% della popolazione mondiale. Tanto, prima ancora di osservare, radiografando nello specifico i problemi dell’infanzia italiana anche alla luce del Rapporto UNICEF 2014 che ci mette a conoscenza dell’amara realtà del mondo che riguarda la vita non vita dei bambini del mondo delle povertà. Per effetto disumano dell’egoismo degli uomini che vogliono tutto per sé, dando concretamente prova della loro disponibilità a compiere azioni criminali, ben 90 milioni di bambini del mondo sarebbero morti nell’anno in corso, prima del quinto anno di vita. Le cifre allarmanti di 90 milioni di bambini morti prima del quinto anno di vita al momento fortunatamente non si sono verificate; ma abbiamo comunque dati allarmanti che devono far riflettere tutti gli uomini di buona volontà di questa nostra martoriata Terra. Nel 2012 sono morti ben 5,6 milioni di bambini sotto i cinque anni (18.000 ogni giorno); sono morti per cause che si sarebbero potute prevenire evitando così un olocausto annunciato, dovuto sempre e sempre più alla disumana indifferenza degli uomini soprattutto per il mondo dei tanti bambini indifesi. Il rapporto UNICEF 2014 informa che nel mondo della disperazione e della morte ben l’11% delle giovani donne si sono sposate prima di aver compiuto 15 anni. Sulla situazione dei bambini del mondo, è importante quanto detto dal Presidente dell’UNICEF-Italia Giacomo Guerrera; secondo Guerrera la conoscenza dei dati è estremamente utile per un cambiamento positivo tale da ridare il diritto alla vita in un mondo dei diritti negati; a suo dire, tanto è di rilevante importanza, anche se i dati, da soli non possono cambiare il mondo, certamente rendono concretamente possibile e non poco, quell’attesa di cambiamento necessaria per evitarne disumanamente la morte. Nel nostro Paese per effetto della crisi economica e della perdita di lavoro nel breve periodo dal 2010 al 2012 un milione di individui è passato nella triste condizione di povertà; i poveri in Italia nel 2013 sono stati calcolati in ben 4.06.250.