Roma: Governo, Cardiello, interrogazione a risposta in commissione per Cilento

Premesso che: -il territorio del Cilento è a forte vocazione agricola e naturalistica e la vera ricchezza del territorio è rappresentato dall’ambiente e dal turismo; all’elenco dei gasdotti facenti parte della Rete Nazionale dei
Gasdotti
, allegato al decreto del Ministro delle attività produttive 22 aprile 2008, dal 1° gennaio 2011 sono stati aggiunti con Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 21 ottobre 2010 (GU n. 263 del 10-11-2010) i seguenti gasdotti:   a) Sealine Monforte S. Giorgio-Policastro Bussentino (Sicilia, Campania); b) Policastro Bussentino-Montesano sulla Marcellana (Campania); il progetto prevede che un metanodotto proveniente dalla Libia attraverso la Sicilia si immetta sulla terraferma in prossimità della foce del fiume Bussento, sulla spiaggia di Policastro, con due condotte da 80 cm di diametro, pressione 215 bar sino a giungere ad una stazione di decompressione. Da Policastro dovrebbe poi ripartire una tubatura da 120 cm di diametro con gas metano a 90 bar di pressione, che raggiungerebbe la centrale già esistente a Montesano Sulla Marcellana. E’ stato già stimato che l’opera comporterebbe l’abbattimento di 28.600 alberi lungo 18 Km di aree boschive e attraverserebbe ruscelli e torrenti che alimentano il Bussento; i paragrafi 1 e 2 del Decreto Dirigenziale n. 168 del 30 ottobre 2014 della Regione Campania (pubblicato il 3 novembre 2014 sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania), esprimono, rispettivamente: un parere favorevole sul sentito relativo relativo alla procedura di V.I.A. Nazionale e di Valutazione di Incidenza, su conforme parere della Commissione V.I.A., V.A.S. e V.I. espresso nelle sedute del 15.07.2014 e 2.10.2014, per il progetto “metanodotto denominato Iniziativa Sealine Tirrenica – Tratto Policastro Bussentino – Montesano sulla Marcellana – DN 1200 (48”) DP 90 bar” da realizzarsi nei Comuni di Montesano sulla Marcellana, Casalbuono, Casaletto Spartano, Tortorella, Vibonati, Santa Marina, proposto dalla Soc. SNAM Rete Gas S.p.A., con sede in San Donato Milanese Piazza Santa Barbara n. 7, con tutte le prescrizioni della CTVA del MATTM e di integrare la prescrizione n° 53 del MATTM con quanto segue: prima dell’inizio dei lavori, dovrà essere elaborato, in accordo con le competenti autorità (Regione Campania, Ente Parco, Enti Gestori dei Siti Natura) un progetto complessivo di monitoraggio (ante, durante e post operam) e gestione, di durata almeno quinquennale degli habitat interferiti dal progetto e “dovrà essere predisposto all’atto della progettazione esecutiva”; che l’Amministrazione tenuta al rilascio del provvedimento finale dovrà acquisire tutti gli altri pareri e/o valutazioni previsti per legge e verificare l’ottemperanza delle prescrizioni riportate nonché la congruità del progetto esecutivo con il progetto esaminato dalla Commissione VIA ed assunto a base del presente parere. E’ fatto altresì obbligo, in caso di varianti sostanziali del progetto definitivo esaminato, che lo stesso completo delle varianti sia sottoposto a nuova procedura; il metanodotto doveva inizialmente interessare il territorio di Buonabitacolo, Caselle in Pittari, Morigerati, Sanza, Tortorella e Torre Orsaia ma, nella seduta del 2 ottobre 2014, la Commissione V.I.A.–V.A.S.–V.I. ha deciso di modificare l’oggetto del progetto nell’attuale tratto. Come recita il Decreto Dirigenziale n. 168 del 30 ottobre 2014 il progetto è stato sottoposto all’esame della Commissione V.I.A. – V.A.S. – V.I. che, nella seduta del 15. Aprile 2014, aveva deciso di esprimere parere favorevole sul sentito relativo alla procedura di V.I.A. Nazionale e di Valutazione di Incidenza (sulla base dell’istruttoria svolta dal gruppo istruttore, preso atto che il dissenso alla realizzazione dell’opera del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano è causato dal mancato approfondimento progettuale degli impatti prodotti dalla aree di cantiere nei punti di partenza e arrivo, e dei considerevoli impatti prodotti in aree contigue al parco stesso, preso atto che tuttavia agli atti sono presenti, anche a seguito di richiesta di questa amministrazione, i citati approfondimenti e che inoltre il Parco stesso si dichiara non competente ad esprimersi su interventi in aree contigue); il Piano Territoriale della Provincia di Salerno, approvato con D.P.C. n. 15 del 30 marzo 2012, ha stabilito che a “salvaguardia e recupero dell’integrità fisica e della connotazione paesaggistica ed ambientale dell’intero Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, e aree contigue, prevedendo il divieto assoluto di effettuare sondaggi ed eventuali estrazioni di idrocarburi e di attraversamento di condutture di alta pressione – maggiori di 30bar – lungo tutta la costa cilentana, da Sapri ad Agropoli e lungo le aste fluviali principali quali fiume Bussento, Mingardo, Aliento…” i sindaci del Golfo di Policastro hanno dichiarato a mezzo stampa di essere pronti ad avviare una serie di azioni giudiziarie contro il parere favorevole espresso dalla Commissione via il 30 ottobre scorso, preso atto che il metanodotto impatterebbe non in un’area industrializzata, quindi già compromessa, ma andrebbe ad interferire con un territorio che, a parte i limiti amministrativi del Parco Nazionale del Cilento, rappresenta un contesto di rilevanza nazionale per la conservazione della biodiversità, di pregio naturalistico e paesaggistico riconosciuto a livello mondiale. Inoltre, sebbene l’opera occuperebbe un’area contigua del parco, quest’ultima è parte di un territorio più ampio riconosciuto patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO; è opportuno mitigare il più possibile l’impatto ambientale di qualsiasi progetto che interessi un’area riconosciuta dall’UNESCO; chiede se non ritengano opportuno valutare l’opportunità di individuare altre aree per l’attraversamento del metanodotto e se non ritengano opportuno acquisire anche il parere della Commissione Nazionale UNESCO per il territorio tutelato oggetto dell’intervento.