Bergoglio in Corea, ai giovani "Non fatevi rubare la speranza!"
di Rita Occidente Lupo
Un mondo che deve incedere verso la pace, deponendo definitivamente l’ascia della guerra. Dicendo basta al nucleare e ad ogni arma letale per lo sterminio. Il Papa nel Paese asiatico, ancora diviso, col suo messaggio d’invito all’intesa unitaria. Quasi in punta di piedi, togliendosi le scarpe, come rituale di rispetto nel varcare la soglia di un centro per disabili. Ed intanto, tra i missili della Corea del Nord, l’accoglienza oceanica attestata da circa 1 milione di presenze all’Eucarestia di ieri, l’entusiasmo per i giovani, a non lasciarsi predare dalla sfiducia. Ma a continuare a sentirsi alfieri di speranza! Quella che sembra smarrita da un’umanità che precipita verso la denigrazione dei valori, nell’asfissìa del male. Il bene sociale, la pace sovrana di civiltà e progresso, per incedere in un cammino che non solo lastricato di conquiste sociali, ma soprattutto di sapiente crescita umana. Volutamente Bergoglio ha inteso il viaggio apostolico, in un momento in cui il Medio Oriente collassa tanti cristiani. Messi a dura prova nella propria fede! Col tratto schietto che lo contraddistingue, dalla discesa dall’aereo, alla semplice Kia all’aeroporto, il Pontefice ha parlato ai cuori, assetati del vero bene, ancora chimera per tanti, costretti all’esodo senza frontiere ed all’insicurezza del proprio futuro!
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