Fisciano: Università, incontro “Bioetica”

 

Mercoledì 11 giugno, presso l’Aula delle Lauree di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Salerno, si terrà un incontro dal titolo: “BIOETICA, scienza a tutela della salute: il problema della SPERIMENTAZIONE ANIMALE”. Attivisti di Veg in Campania, LAV Salerno e Venganch’io Cavese saranno presenti con un volantinaggio informativo sulla legge n. 413/93 – “Norme sull’obiezione di coscienza alla sperimentazione animale” e relativo modulo sull’obiezione di coscienza. L’invito rivolto agli studenti è di scegliere metodi alternativi alla S.A, di guardare oltre la comodità di un metodo di studio ormai superato, sbagliato tante volte nelle conclusioni e ancor più nella premessa, ossia quella che si possano adoperare gli animali a nostro uso e consumo, non riconoscendogli lo status di soggetti, di essere senzienti. Da un punto di vista scientifico nessun animale è un modello attendibile per l’uomo, sottolineano i volontari presenti. La sperimentazione animale favorisce le carriere universitarie, basate sul numero di pubblicazioni prodotte, essendo gli esperimenti sugli animali la via più facile e veloce. I test effettuati su animali garantiscono un’irrinunciabile copertura legale alle case farmaceutiche, tutelandole in caso di inaspettati effetti nocivi sull’uomo di nuovi farmaci immessi sul mercato. Ma per gli attivisti l’argomentazione più valida resta quella morale: qualunque etica si fermi ai confini dell’umano è incompleta ed insufficiente a definirci rispettosi degli altri. Non si può sostenere l’utilità e la validità della sperimentazione animale da un punto di vista scientifico se tale pratica non è supportata da valide ragioni etiche. Dopotutto, se non sperimentiamo su esseri umani lo facciamo solo su presupposti etici, a prescindere da una giustificabilità scientifica di qualsiasi tipo. Sono dodici milioni solo in Europa gli animali che vivono negli stabulari delle Università e dei centri di ricerca. Stravolta la loro natura, ignorati i loro più elementari bisogni, ridotti allo stato di oggetti manipolabili, vite sulle quali non abbiamo alcun diritto, sono invece torturate in nome di una falsa scienza e conoscono solo paura e sofferenze. “Per questo”, ribadiscono gli attivisti “non ci stancheremo mai di dire NO alla ricerca che utilizza modelli animali”.

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