Mercato San Severino: libro su Luigi Noia

Anna Maria Noia

La coalizione del rieletto primo cittadino Giovanni Romano, che al solito ha sbaragliato avversari timorosi e forse poco convincenti, sta occupandosi – tra le tantissime altre questioni sul tappeto, certamente più importanti, come il creare una buona squadra che tenga salde le redini dell’amministrazione – anche della prossima pubblicazione del volume “Caro Gino. In memoria di Luigi Noia (1937-2011). Già prima della tornata elettorale, allora ancora incerta e fumosa, il libro in oggetto – opera collettanea dello storico Massimo Del Regno – godeva di un’apposita delibera. Ciò a significare, soprattutto, l’impegno da parte del Comune nel voler ricordare – a circa tre anni dalla sua scomparsa – uno dei più notevoli intellettuali della Valle Irno (e non solo) che ha realmente dato tutto per la “sua” S. Severino, donando i doni e frutti della sua vasta cultura a studenti, insegnanti e a gran parte di curiosi e appassionati di storia, architettura ed antropologia di S. Severino o di zone limitrofe. Massimo Del Regno insegna materie letterarie e ha avuto ben modo di poter conoscere e frequentare Luigi Noia, “o’ prufessore”, ma per tutti “Gino”. Erano insieme infatti – il Noia quale responsabile e “leader”, il Del Regno in qualità di studente, amico e/o collaboratore – al “noto” centro di servizi culturali nella cittadina; una struttura che era feconda fucina di incontri e di scambi culturali, purtroppo chiusa verso la fine degli anni ’90. Il Noia si è fatto praticamente da sé dopo una luna gavetta e “militanza” tra i boy scout, tra i presepisti di ogni zona del Sanseverinese, ma soprattutto divenendo attivo protagonista – assieme a celebri “cervelloni” – della vivace temperie culturale degli anni ’50-’60-’70 che vide la partecipazione alla vita intellettuale della “provincia” di sapienti personalità come Orlando Ruggiero ed Emilio Pesce. Tornando al libro, da tempo caldeggiato sia da Massimo Del Regno che dai numerosi amici del defunto, i quali hanno offerto gratuitamente il contributo di tante affettuose testimonianze – sia scritte che in termini di immagini – nell’opera, occorre illustrare la qualità di tale “fatica letteraria” che rende ben “giustizia” (se così possiamo affermare) a una figura che negli ultimi tempi (prima di morire) si era un po’ allontanata o “tenuta lontana” (da persone che non apprezzavano la schiettezza del suo carattere) dalla vita sanseverinese. Eppure Del Regno parla di “sanseverinite”: una malattia che nel Noia produceva amore verso il paese natio! In realtà Gino Noia, dopo aver fatto tanto per gli altri, era disgustato da una sorta di “palude intellettuale” in cui sembrava rispecchiarsi di recente la cittadina. Perciò si era alquanto “ritirato” dall’agone pubblico, anche se continuava nella sua “mission” di elargire profonde nozioni culturali a chiunque glielo chiedesse. Noia era disponibile e generoso con tutti. Per la cronaca, e concludiamo, il testo consta di 320 pagine con cinquanta immagini in bianco e nero; il formato misura 17×25. Il tutto, diviso in due sezioni ed un’appendice: la prima parte raccoglie saggi sulla vita e le attività sociali dell’illustre concittadino, mentre la seconda comprende sessanta testimonianze di amici, colleghi, studiosi e amministratori che lo hanno compreso e rispettato. L’appendice, infine, reca un’antologia di scritti di Noia, in particolare dal 1982 al 2010. Copertina a cura del maestro Pietro Lista, grande amico di Noia anch’egli.