Cava de’ Tirreni: Città Democratica, nuovo coordinamento e tesseramento

Questa mattina, alle ore 12.00, presso la sala consiliare del Comune di Cava de’ Tirreni, l’associazione civica cavese Città Democratica ha presentato alla stampa le modalità del tesseramento 2014,  il nuovo coordinamento, e la sua prima lista di candidati in vista delle amministrative del 2015. Per ciascun candidato è stata raccolta la firma in calce al modulo di accettazione della candidatura alla presenza di pubblico ufficiale nelle vesti di autenticatore. Nel corso della conferenza stampa tutti i relatori (Alfonso Caiazzo, portavoce uscente; Danilo Leo, tesoriere; Luigi Gravagnuolo, portavoce e Stefano Cicalese, candidato sindaco) hanno sottolineato il carattere “civico e di progetto” della proposta politico-amministrativa di Città Democratica.

Documento: Città democratica ha un progetto di città che parte dal progetto di Citta di Qualità che si è andato sviluppando fin dal periodo della prima candidatura di Luigi Gravagnuolo a sindaco di Cava. Ad esso, alla sua elaborazione ed al suo sviluppo, hanno contribuito in questi anni tanti cittadini che hanno dato il loro apporto a questo progetto, a cominciare da Luigi Gravagnuolo, prima come candidato sindaco e poi nel ruolo di primo cittadino e  tanti aderenti a Città democratica. Questo progetto aveva cominciato la sua implementazione durante l’Amministrazione Gravagnuolo e stava dando buoni risultati. E soprattutto andava nella direzione strategica di restituire un’identità alla città. CD è nata in buona parte per difendere le idee e le motivazioni di quel progetto, orientato non a spartizioni di potere o speculazioni ma ad una qualificazione, ad un’emancipazione sociale, economica e culturale della città.Noi siamo portatori di  un progetto politico di governo della città, di sviluppo della città; perché la nostra idea di governo cittadino non è l’occupazione di una istituzione ma il servizio ad essa ed ai suoi cittadini ed  il nostro contributo allo sviluppo  della comunità.Come si sviluppato e come è oggi diventato il progetto di città di qualità? Sono passati diversi anni, la situazione economico sociale è mutata, sono mutate le esigenze dei cittadini e della comunità. Il nostro progetto ha l’ambizione di voler ridisegnare, negli anni la città, di trasformarla ma nel rispetto delle sue radici, delle tradizioni delle peculiarità; anzi prendendo forza proprio da esse. Crediamo che Cava abbia le caratteristiche per essere il laboratorio di sviluppo di politiche amministrative di avanguardia, in virtù della sua storia, delle sue tradizioni, della sua urbanistica e della sua collocazione geografica. Cava non può languire e rischiare di morire economicamente e socialmente per l’ incapacità  assoluta che ha contraddistinto questa amministrazione a produrre qualsiasi progetto di sviluppo e qualificazione e identità per la città.Noi crediamo sia il momento di Ridisegnare Cava e crediamo che lo si debba e lo si possa fare muovendosi su tre assi portanti di cui il primo e centrale  abbiamo chiamato

Cava Parco Culturale –Le città hanno loro essenze, caratteristiche, identità. Questa città per peculiarità ambientali, storiche e urbanistiche, oltre ad un’antica vocazione all’ospitalità ed alla ricettività, deve diventare con politiche culturali innovative e con un’abile attività di marketing turistico-culturale un centro di attrazione e di interesse in ambito regionale ed oltre. Cava deve ritrovare una sua identità socio-culturale  smarrita, nella consapevolezza che essa sarà motore di sviluppo sociale ma anche economico per l’antica vocazione al commercio ed al terziario in generale, da sempre nelle corde di questo comprensorio. In tal modo tutto il contesto urbano, non solo il suo centro, può diventare un solo parco culturale, un palcoscenico affascinante per iniziative, attività, manifestazioni, contenitori culturali e quindi di interesse turistico destinate a durare e crescere nel tempo e a diventare motore potente si emancipazione sociale e di sviluppo economico.Recuperando uno slogan del progetto di Città di Qualità, Cava può diventare “la città amichevole”, dove amichevole vuol dire includente, accogliente, coinvolgente, capace di far innamorare i suoi visitatori ed i suoi cittadini e di dare una spinta virtuosa all’economia.Tutto ciò però deve passare attraverso una riqualificazione del territorio senza precedenti in luogo dell’abbandono e dell’incuria attuali. La città si deve dotare di infrastrutture idonee a sostenere questo progetto e a riqualificare sia il centro storico ed anche le sue frazioni , per le quali occorre individuare e valorizzare peculiarità e catalizzatori di sviluppo. Un solo esempio: riprenderemo con forza il progetto di un teatro cittadino, delittuosamente abbandonato  da questa amministrazione con perdita di milioni di euro di finanziamenti e degli altri progetti in essere di contenitori e idee per le diverse attività culturali.Ma il progetto  non si ferma qui, perché il progetto di Cava Parco culturale crescerà in sinergia con quello di

Cava Citta’ VerdeSarà il secondo grande laboratorio cittadino del ridisegno di Cava. Il verde è il colore della nostra città, delle nostre colline, della nostra tradizione contadina.La città della mobilità sostenibile. In un’area urbana sempre più congestionata e una viabilità mal gestita, se non con idee estemporanee e il più delle volte balzane, tali da rendere invece la città sempre più inquinata, intrappolata dal traffico, invivibile.Abbiamo progettato piani di mobilità sostenibile che cambieranno il volto della città ed il concetto di spostamenti al suo interno e in entrata ed in uscita da essa: piste ciclabili, collegamenti pedonali veloci, aree di parcheggio, ripresa dei progetti di viabilità alternativa elaborati già nel progetto di città di qualità, reti di collegamenti intelligenti con le frazioni che sfruttino le potenzialità dei trasporti elettrici e dei vantaggi della smart city, e infine il potenziamento dei collegamenti con la città di Salerno. Ma Cava Città Verde significa anche, soprattutto nell’ottica del Parco culturale, riqualificazione e nuove progettualità ambientali nel rispetto del territorio. Significa portare avanti le linee guida del PUC. Significa sfruttare ed implementare le idee attuali della green economy. Sfruttamento delle  caratteristiche del territorio per politiche e progetti di basso impatto ambientale, mettere in azione piani di economia sostenibile, ottimizzare il ciclo dello smaltimento dei rifiuti, in modo che esso sia sempre meno un costo, ormai insostenibile e vessatorio per i cittadini, e più una risorsa di sviluppo per la città; ed i sistemi per far questo ci sono, basta avere idee e chiare e capacità progettuali e realizzative. Infine sfruttare le tecnologie disponibili oggi per migliorare la qualità di vita dei cittadini e ridurre i costi per tutti con le nuove idee ambientalmente sostenibili per la mobilità, il riscaldamento, l’illuminazione, le colture.

Cava citta’ delle opportunita’ e della partecipazione democratica

Una città di qualità deve esserlo soprattutto per i suoi cittadini, essendo al loro servizio, sempre. Ed il luogo più trasparente deve essere il Palazzo di città, il luogo, la casa di tutti, non quello degli intrighi, del dileggio e della beffa ai cittadini. La qualità deve venire dai servizi che chi amministra la città offre ai suoi  abitanti e nell’ aiutare, informare, assistere, e venire incontro ai loro bisogni, alle aspettative. La qualità viene dal dar voce ai cittadini, ascoltarli nella diffusione di una cultura democratica e una gestione trasparente al cominciare dal bilancio (uno strumento ed un momento elettivo di partecipazione democratica, non come ora – e quest’anno ne abbiamo avuto l’ultimo avvilente esempio – un giochetto fatto di manovre squallide, di mercanteggiamenti indecenti, di vessazione per i cittadini). Due esempi di città delle opportunità: Dare servizi sociali efficienti ai cittadini, assistenza, aiuto, sussidio – proprio in momenti come questi di difficoltà –  soprattutto a tutti coloro che vivono in situazione di disagio, che saranno i primi nel nostro impegno, Accompagnare verso le opportunità di sviluppo e di lavoro, cioè informare, stimolare, assistere nel cogliere le opportunità per il lavoro, in particolar modo per i giovani. Un’ amministrazione laboratorio ha il dovere di esplorare al servizio dei cittadini tutte le aree di possibile sviluppo lavorativo ed occupazionale, di fare attività di mentoring, di assistere nello start-up di nuove imprese, come nella consuetudine, ormai, di tante città in Europa, nell’Europa che funziona. E a proposito di Europa. Dall’Unione europea possono venire aiuti economici notevoli che possono servire a finanziare in buona parte i progetti ambiziosi ma realistici, innovativi ma tangibili delle amministrazioni vogliose di impegnarsi di lavorare di mettersi in gioco. Noi siamo convinti di avere le conoscenze, le competenze, la volontà di farlo. Noi di CD questo vogliamo. Ridisegnare la città, rendendola un parco culturale con gli strumenti della green economy, e i principi delle opportunità garantite e della partecipazione democratica.Siamo una squadra unita, determinata, competente, che si propone ai cittadini, si candida al governo della città, esclusivamente al servizio di essi, dei cittadini e della comunità di Cava de’ Tirreni, avendo cioè  un unico padrone: il nostro progetto di città e i cittadini di Cava.