Salerno: Cisl, PA garanzia diritti cittadino

“La Pubblica amministrazione è la garanzia che ogni cittadino ha pari diritti. Una sua riorganizzazione che non tiene conto di  un confronto determina lo smantellamento  del welfare a danno dei più deboli. Ministeri, scuola, università, sanità, enti locali e enti pubblici sono diritti universali per ogni cittadino. Tutti questi servizi, essenziali per un paese civile, sono sempre più a rischio. La continua delegittimazione, mediatica e metodica dell’operato dei lavoratori dei settori, che con dedizione e spirito di abnegazione stanno continuando a mantenere inalterati i livelli essenziali in ogni singolo comparto, è oramai non più sostenibile ed accettabile. Da oggi e in maniera permanente si dovrà mantenere alta l’attenzione sui problemi reali e concreti della gente e a partire dalla garanzia del soddisfacimento dei loro bisogni mettere al centro la comunità e il suo territorio. E’ questo che la CISL chiede: di passare dalle dichiarazioni ai fatti! E’ ormai circa un decennio che la colpevolizzazione del pubblico impiego è lo slogan di ogni componente politica. Da un ventennio invece, sempre la stessa politica, pur declamando la necessità di avviare un processo riformatore, non è capace di riformare se stessa e la stessa ultima campagna elettorale fatta di colpi bassi e di offese gratuite e diffamanti ne è la dimostrazione. La stessa politica, senza alcun pudore, pur di spostare l’attenzione da se stessa addita lavoratori e propri rappresentanti quali fannulloni e gestori del potere, dimenticando la storia del movimento dei lavoratori e l’attualità degli accadimenti che riguardano le cronache del malaffare. Demansionamento e dequalificazione professionale, carenze di organico e perdita di diritti fondamentali, strutture fatiscenti e inidonee, deresponsabilizzazione dirigenziale elevata a sistema di governo, carichi di lavoro non più sostenibili e straordinario oltre ogni umana sopportazione, graduale invecchiamento del personale, tagli lineari che hanno determinato un abbattimento del potere di acquisto salariale oltre il 10% che ha portato la maggior parte dei dipendenti del pubblico impiego nella soglia di povertà, totale assenza di contratto nazionale e di contrattazione integrativa decentrata. Viceversa gli stipendi dei dirigenti continuano a lievitare oltre misura senza alcun controllo sul loro operato, alla qualità del lavoro e al raggiungimento degli obiettivi. Questo è lo stato in cui versa tutto il pubblico impiego, E’ giunto il momento di dire basta. Se non ora…..quando!!!!!!!!!. Pietro Antonacchio