Roma: Valiante a Ministro Orlando su tribunale Sala Consilina

Gentile Signor Ministro, con la presente si ritiene doveroso ancora una volta porre alla Sua cortese attenzione la questione di grande importanza che riguarda il Tribunale di Lagonegro e facendo seguito alle precedenti denuncie già inviateLe,  fornirLe ulteriori approfondimenti e nuovi elementi in merito. Il provvedimento di revisione delle circoscrizioni giudiziarie, di cui al decreto legislativo n. 155 del 2012, emanato a norma dell’articolo 1, comma 2, della legge n. 148 del 2011,  legge di conversione del decreto-legge n. 138 del 2011, ha previsto, tra le altre, la soppressione del Tribunale di Sala Consilina, accorpandolo a quello di Lagonegro. In un primo momento si è ritenuto che la struttura, già adibita a municipio di Lagonegro, e posta a disposizione dal comune per ospitare gli uffici soppressi del Tribunale di Sala Consilina,  sarebbe stata pronta e adeguata per consentire il funzionamento degli uffici accorpati alla data di entrata in vigore del citato provvedimento, prevista per il 13 settembre 2013. Tale decisione è stata assunta sulla base delle assicurazioni fornite da parte del Comune di Lagonegro e dai suoi uffici tecnici. La struttura è stata realizzata in epoca precedente al sisma del 1980 e non risulterebbe adeguata sismicamente e il progetto approvato e appaltato, peraltro, risulterebbe privo degli adeguamenti sismici, della verifica preventiva da parte del Genio civile, nonché del previsto parere dell’Asl e del parere preventivo antincendio ai sensi dell’articolo 3 del DPR n. 151 del 2010. Sarebbe inoltre violato l’indice minimo mq/dipendente stabilito per legge in 20-25 mq per addetto con evidenti problemi di densità e di carico della struttura e quindi ancora di sicurezza per cittadini e operatori. Infine nella struttura il servizio giustizia risulterebbe una risorsa molto limitata. L’Unione Giuristi Cattolici Italiani – sezione di Sala Consilina ha presentato un esposto-denuncia per segnalare le inagibilità e le inadeguatezze strutturali. Il 16 settembre 2013 il Sindaco del Comune di Sala Consilina ha chiesto l’attivazione della procedura di cui all’articolo 8, in tema di edilizia giudiziaria, del decreto legislativo n. 155 del 2012, a norma del quale, quando sussistono specifiche ragioni organizzative o funzionali, il Ministro della giustizia può disporre che vengano utilizzati a servizio del tribunale, per un periodo non superiore a cinque anni dalla data di efficacia delle disposizioni previste, gli immobili di proprietà dello Stato, ovvero di proprietà comunale interessati da interventi edilizi, adibiti a servizio degli uffici giudiziari e delle sezioni distaccate soppressi. Risulterebbe inoltre che si starebbe intraprendendo un’ ulteriore incredibile iniziativa contrariamente a quanto rappresentato al Ministero, di attivare  una quarta struttura impropria per le esigenze dell’Ufficio giudiziario. In tal modo, come sarebbe stato prevedibile, alle tre strutture adattate per accogliere il Tribunale accorpato (palazzo principale con cancellerie e aule di udienza, Procura della Repubblica fabbricato ante terremoto 1980, archivio corrente in un garage multipiano), si andrebbe ad aggiungere questa quarta struttura, anch’essa impropria e da adattare, con ulteriore aggravio di spesa. A livello parlamentare si segnala oltre ad una serie di interventi di sindacato ispettivo sulla materia presentati da molti parlamentari campani, il parere della Commissione Giustizia del Senato del 3 dicembre 2013 e soprattutto l’ordine del giorno 9/1248-B/29, approvato dall’Assemblea della Camera in data 8 agosto scorso, che ha impegnato il Governo a «tenere conto delle diverse criticità del nuovo assetto territoriale dei tribunali legate alla specificità del bacino di utenza e alla dimensione territoriale, alla situazione infrastrutturale e soprattutto alla presenza di criminalità organizzata, nonché delle criticità legate al trasferimento logistico delle sezioni distaccate presso i tribunali».  Il medesimo parere ha inoltre osservato che, nonostante lo schema di decreto abbia volutamente un contenuto più ristretto rispetto alla necessità di correggere tutte le criticità determinate dalla soppressione di sedi giudiziarie, resta confermata la necessità per il Governo di intervenire in maniera celere e senza ritardi al fine di sanare tutte quelle criticità territoriali che, qualora non siano trovate a breve delle soluzioni, potrebbero trasformarsi in un gravissimo vulnus per la giustizia italiana e, più in particolare, per tutti gli utenti ed operatori del servizio giustizia.  Si evidenzia come il caso in questione sia l’unico di accorpamento al di là del territorio regionale in considerazione anche della notevole differenza di popolazione che esiste tra la regione Campania e Basilicata. A causa dell’accorpamento si rischia, ancora di più di quanto normalmente avviene, di posticipare ulteriormente la risoluzione delle controversie in atto facendo pesare sui cittadini il peso di una giustizia lenta e macchinosa; si prevede infatti che la risoluzione delle cause già pendenti siano previste non prima del 2020. La soppressione del Tribunale di Sala Consilina ed il suo conseguente accorpamento con il Tribunale di Lagonegro ricadente in provincia (Potenza), in regione (Basilicata) ed in Corte di Appello (Potenza) diverse – violano  il criterio direttivo fissato dall’articolo 1, comma 2, lettera e) della legge delega n. 148 del 2011. Tale norma, infatti, impone il riequilibrio fra uffici giudiziari diversi unicamente e giustamente nella stessa area provinciale e giammai fra due tribunali rientranti, come e’ accaduto nella fattispecie, in due province, in due regioni ed in due corti di appello differenti. , il sottosegretario di Stato alla giustizia, Cosimo Ferri, in risposta a interrogazioni sulla vicenda in data 10 ottobre 2013, ha evidenziato che «la verifica», relativa al rischio sismico con riferimento all’edificio adibito a nuova sede del tribunale di Lagonegro «compete all’ente proprietario dell’immobile, vale a dire il Comune di Lagonegro. Infatti gli adeguamenti alle normative di sicurezza degli edifici di proprietà comunale utilizzati dagli uffici giudiziari sono di competenza delle Amministrazioni comunali…»; nella stessa risposta, il Ministro ha precisato che «il Dipartimento dell’Organizzazione giudiziaria di questo Ministero, pur essendo privo di poteri ispettivi nei riguardi dei comuni, si è comunque attivato per verificare il rispetto della normativa riservandosi, all’esito degli accertamenti ancora in corso, di sollecitare il Comune per gli adempimenti di competenza»; si aggiunga, inoltre, che ha seguito di un sopralluogo effettuato recentemente dall’on. Valiante alle strutture del tribunale di Lagonegro, fra le molteplici e pesanti disfunzioni, che si registrano risulta anche l’ubicazione dell’archivio giudiziario in un’area, priva di servizi di sicurezza e di adeguata vigilanza, sita al primo piano di un edificio adibito a parcheggio pubblico; è questa la ulteriore conferma del funzionamento – insoddisfacente e con tanti limiti e carenze registrati nella nuova sede di Lagonegro – delle attività giudiziarie, così notevolmente accresciute proprio a seguito dell’accorpamento con il tribunale di sala Consilina; Alla luce di tutte le considerazioni sopraesposte, più volte già segnalate ma rimaste inevase, considerata anche la gravità dei fatti riportati, si chiede pertanto alla SV un intervento quanto mai più celere e opportuno per assumere le iniziative di competenza affinché sia garantito il rispetto delle leggi e la corretta applicazione dei provvedimenti riferiti alla revisione delle circoscrizioni giudiziarie, nell’interesse esclusivo del corretto funzionamento dell’amministrazione della giustizia. Sperando, pertanto, di poter trovare il Suo più convinto sostegno a quanto rappresentato e la Sua sensibile attenzione nel farsi carico delle istanze evidenziate, anche relativamente ad una verifica immediata dell’idoneità del sito di Sala Consilina precedentemente adibito a Tribunale e della sua utilizzabilità, La ringraziamo dell’attenzione e confidiamo in un Suo non rinviabile intervento. Molti cordiali saluti

 On. Simone Valiante

On. Assunta Tartaglione

On. Luigi Famiglietti

On. Cinzia Maria Fontana

On Sabrina Capozzolo

On. Vincenzo Amendola