Vita di fede, testimonianze: Vitina Maioriello “In carrozzina, miracolata!”

di Rita Occidente Lupo

Tratto sereno, pacato, malgrado la semimmobilità. Lei, Vitina Maioriello, non ha scelto d’esser sulla sedia a rotelle né è nata così. “Dall’età di 6 anni- rivela riflettendo sulle bizze d’una sorte beffarda, che a volte dietro l’angolo riserva sorprese capaci d’invertire decisamente il corso dell’esistenza- sono sulle due ruote. Nitidi i ricordi quella mattina che lo Scuolabus, a riaccompagnarmi da scuola. Un veicolo sfrecciante, m’investì. Viva per miracolo, almeno questo quanto affermano non solo i miei genitori, ma anche i medici che mi prestarono le prime cure, temendo morissi. Ed invece, mi ritrovo ancora qui, 34 primavere sul groppone, a vivere appieno un’esistenza particolare. Come quella di chi non autonomo al 100%. La mia voglia di scrivere, mi ha permesso di giungere ad apprezzabili risultati nel campo delle lettere: pubblicista – scrittrice ed una buona dose d’impegno sociale, riempiono le giornate. La mia fede, non da sagrestia! Odio formalismi e forme bigotte, optando per la preghiera autentica a Dio nel silenzio. Mi sento una miracolata, poteva andarmi peggio senza dubbio: il fatto di essere sana neurologicamente e di poter anche muovere, seppure non con molta disinvoltura, gli arti superiori, mi fanno guardare ad una sorte peggiore a cui la compromissione midollare della colonna, poteva portarmi. Certamente i dubbi, tanti, come gl’interrogativi. Ma credo fermamente che Dio sia con me, insieme alla Vergine ogni giorno. Anni fa, a Lourdes: momento d’intensa commozione, raccoglimento serale alla Grotta. Toccante l’esperienza del bagno in piscina. Centinaia di ammalati, la cui vista i giorni precedenti mi aveva inviatata a dimenticare la mia condizione, per lanciare suppliche per loro al Cielo. Al momento del bagno, grande commozione, tra qualche timore di cadere dalla barella, riposizionata sulla mia sedia a rotelle. Dei volontari mi dettarono come entrare in vasca e mi affidarono una Madonnina che serrai tra le mani. Solo a me, chissà per quale motivo! Il rito del bagno, emozionante ed, all’uscita, rivestita ed in cammino verso il mio  Hotel, lo stupore nel ritrovarmi la statuina della Vergine tra le mani, sotto la coperta. Solo a me e non agli altri ammalati!Da allora, non l’ho più lasciata: proprio la Mamma a volermi parlare. Infatti, giunta a Lourdes, confesso che non avevo avvertito alcuna emozione particolare, prima d’esser introdotta in vasca. Da allora, senza dubbio vivo la mia condizione fisica con maggiore forza spirituale. A tal punto che frequento i pellegrinaggi nei luoghi di culto. Recentemente, un grosso problema d’iperidrosi, risolto. La mia sudorazione abbondante e costante, m’aveva fatto fare il giro dei medici. Senza soluzione. D’impulso andai a San Giovanni Rotondo. Avevo sentito parlare di tanti miracoli che Padre Pio aveva fatto già in vita e della Sua potente intercessione. Sapevo anche dell’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, ma preferii recarmi direttamente in Chiesa, dov’è sepolto. Qui, sulla Sua tomba, deposi una maglia intrisa di sudore. Strano a crederci ma, dopo aver pregato ed esser rientrata a casa a Campagna, nel Salernitano, la sudorazione cessò. Da allora, non avverto più quel fastidio che m’impossibilitava anche ad uscire per il disagio. Senza dubbio Padre Pio ha operato, ne sono più che convinta, ascoltando la mia preghiera. Ora, in Lui, ho più che mai fede incondizionata. Lourdes? Sempre nel mio cuore. Penso di ritornarci. Intanto, la statuina, continua ad esser con me! C’è chi non crede, senza aver visto e chi crede anche senza vedere. Oggi, i miracoli, esistono e si compiono ogni giorno. Non sempre sono fatti sensazionali, degni di passare alla cronaca eppure l’aiuto divino, c’è e come: la fede, anche come un granello di senape, può smuovere le montagne! Il fatto d’amare la vita e di volerla spendere per gli altri, segno che Lui costantemente spinge la mia volontà ad andare avanti, anche sulle due ruote!”