2^ ediz. Festival dell’Ambiente “Pellezzano: Punta di Diamante Svizzera”

Nell’ambito della 2^ ediz. del  Festival dell’Ambiente, l’Associazione Raggio Verde, presieduta da Francesco Morra, ha tagliato il nastro di partenza di un’altra iniziativa accorsatissima. Una mostra fotografica presso il complesso monumentale dello Spirito Santo, per recuperare una buona fetta di passato: insediamenti che videro famiglie storiche, dedite all’industria tessile. Le superbe dimore appellate Casini Svizzeri, tra cui la famiglia Wenner. Infatti, nella prima metà dell’800, Pellezzano e la valle dell’Irno salutarono la genesi del primo modello di distretto indusriale europeo, grazie agli Svizzeri. Proprio sulle sponde del fiume Irno, alcuni imprenditori trovarono le condizioni favorevoli alla nascita di un polo tessile. Gli Svizzeri s’insediarono con i loro nuclei familiari, costruendo un agglomerato urbano con tanto di chiesa e cimitero. Fino alla prima metà del ‘900, tale insistenza annoverò le famiglie Wenner, Schlaepfer. La mostra fotografica ha riportato le vestigia sbiadite dalla patina del tempo. Industrie quali le Manifatture Cotoniere Meridionali e le dimore, quali Villa Wenner, la Chiesa dell’ Assunta S.Maria dei Greci.  L’iniziativa ha stigmatizzato il presente, “da non leggere senza la consapevolezza che le radici non possono essere sepolte per le nuove generazioni- ha proluso Morra-giacchè il territorio offre costanti punti culturali da rivalorizzare.” “Conoscere la storia che ci appartiene- ha aggiunto Rosa Scarpa, presidente del comitato tecnico scientifico dell’Associazione- indispensabile per vivere al meglio il nuovo tempo.” “Che anche se vive momenti di grossa crisi economica- ha concluso il direttore del nostro quotidiano Rita Occidente Lupo– specialmente per i giovani, che si sentono spesso deprivati di otttimistiche speranze occupazionali nel nostro Paese, rivaluta il discorso lavoro, alla luce anche di antichi mestieri oggi in via d’estinzione.” “La conoscenza anche del Complesso dello Spirito Santo, importante per apprezzare il patrimonio architettonico che vanta il territorio- ha aggiunto l’architetto Giuseppe Braione, responsabile area pianificazione urbanistica comunale-.” La mostra, ricca di materiale, s’è avvalsa anche dell’Archivio della famiglia Rago, grazie a Daniela Aguilar, coadiuvata da Barbara Donnarumma, storico d’arte e Simona Cuomo, conservatrice e restauratrice. Tra i numerosi ospiti, Tommaso Wenner, nipote di Federico Wenner junior, attualmente archeologo, residente a Bacoli. “Senza dubbio un’emozione vedere tante foto, che mi riportano ai giorni dell’infanzia tra tanti ricordi: molti personaggi ritratti, li riconosco, altri non ho avuto il piacer di conoscerli. Della mia famiglia ricordo quanto mi veniva tramandato: i miei nonni, dopo un periodo a Pellezzano, dovettero rientrare in Svizzera, per motivi di salute di mio nonno. La tubercolosi, a quei tempi, non era uno scherzo! Dopo la guerra mio padre ritornò, ma poi, lo svilppo ambientale, decretò la fine della nostra esistenza in loco. I benedetti lavori urbani, la presenza dell’acqua sottratta allo stesso vivaio che c’inorgogliva, per la galleria, non ci permisero di trattenerci oltre. Quando ritorno a Pellezzano, nostalgia e come ritornare a casa!” La mostra resterà aperta per consentire la fruizione anche a curiosi, storici, amanti della natura e studenti, ma fino al 12 aprile, in cartellone tante altre iniziative a latere, che coniugheranno musica a percorsi enogastronmici, privilegiando anche la nota convegnistica e visita alla cartiera, tra tanti laboratori didattici!