Matrimoni nulli con “mammoni!”

 di Rita Occidente Lupo

Divorzio e nullità matrimoniale ancora a tappeto. Se nella nostra era le convivenze decisamente rincarate, come le separazioni, i divorzi e le nullità scottante interrogativo. Spesso, col divorzio, mantenimento al coniuge se in difficoltà, da parte del partner che decide di rompere il vincolo. E, tra separazioni consensuali e giudiziarie, quest’ultime agguerrite anche se meno frequenti delle prime, profumati proventi per regolarizzare giuridicamente le nuove condizioni civiche. Per le nullità, tutt’altra storia. Un tempo, la Sacra Rota Romana, in casi eccezionali. Ad essa, specialmente regnanti: Enrico VIII con la storica separazione dalla Curia romana, per il diniego di scioglimento del suo matrimonio. Nel tempo, quasi una favola ad avvolgere tale istituzione: anche la principessa monegasca, Carolina, così vicina alle cronache rosa del tempo, non solo per l’ avvenente bellezza, emulabile la materna Grace, ma anche per la vita sentimentale piuttosto movimentata. Neppure la regnante riuscì ad ottenere la nullità con Casiraghi. In passato, infatti, tale benefit solo in casi estremi. Col tempo, rivisto il potere delle chiavi petrine e lo stesso atto di nullità che, per il regime concordatario italiano, annulla anche gli effetti civili nel momento in cui il tribunale ecclesiastico pronuncia il suo assenso. Anticamente, calcata la mancanza di consumazione del matrimonio, rato. Da tempo ormai, i giuristi rotali additano anche altre condizioni, tra cui il vizio di consenso, alla base per lo più delle sentenze. Recente la notizia di un altro elemento allungante la lista dei “vizi” a monte del Sì eterno, capaci d’invalidarlo: il ‘mammismo’, ovvero la ‘dipendenza psicologica dal genitore’, annunciata nella relazione introduttiva all’apertura dell’anno giudiziario ecclesiastico ligure di mons.Paolo Rigon,vicario giudiziale. Perplessità in chi avvezzo a vivere senza recidere il cordone ombelicale, anche in tarda età. Sebbene oggi, lo scioglimento nuziale, indichi un’unione mai realizzata, (non vengono corrisposti all’altro coniuge rispettivi alimenti), ancora chi si avvicina a tale istituzione ecclesiale, nel momento in cui vive nel disagio e sofferenza, un’intesa viziata sul nascere. Tra i casi a monte, ora anche quello del “mammismo”, che per certi maschietti, sembra sconfinare. Ebbene, per la moglie incapace di guerreggiare a vita con la suocera impicciona e di gestire un menage con un partner immaturo, l’opportunità di poter cessare, un costante conflitto psicologico…rispedendo al mittente, l’agognato cimelio con tanto di affrancamento anche civico, ritornando nello stato single! foto consulenza.vivastreet.it