Sabato 15 Febbraio- Vangelo sec. Marco 8,1 – 10 commentato

In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano». Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette». Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli. Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò. Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà. 
Parola del Signore.

Commento : Gesù sente compassione della folla, ma questo sentimento che gli riempie il cuore in realtà non è un semplice sentimento umano, ma è la stessa compassione di DIO, che vede la gente di tutti i tempi alla ricerca di qualcuno o qualcosa che possa sfamare la sua sete di felicità e di vita eterna.Gesù compie un segno davvero molto grande ed eclatante: pochi in realtà , capiranno il senso di quel miracolo. Davanti alla fame della folla, anche noi ci sentiamo impotenti e davanti alle notizie catastrofiche che ogni giorno ci arrivano dai media, corriamo il rischio di scivolare nel pessimismo più cupo e catastrofico. La maggior parte, si lasciano solleticare dalle emozioni del momento e poi tirano diritto, più preoccupati della loro sorte che della sorte del mondo. Chi ha incontrato il Signore, invece, resta turbato dal dolore altrui, si lascia invadere dalla sofferenza e prova compassione per i fratelli.
Come possiamo sfamare nel deserto della storia tutta questa gente? 
Il Signore ci chiede, ancora una volta, di mettere a disposizione ciò che siamo, di condividere la nostra pochezza. Il particolare che caratterizza Marco è il numero dei pani da condividere: sette. Sette, in Israele, è il numero della perfezione, e sette saranno le ceste avanzate, colme di cibo. Anche se i nostri mezzi sono piccoli, siamo chiamati a metterli totalmente a disposizione, al meglio delle nostre forze. Non solo sfameremo chi ci sta intorno, ma nutriremo gli altri e noi stessi di quall’amore divino, che non ci lascerà mai affamati !