Il dovere di non dimenticare

Giovanni Trombetta

 Il passato ha un enorme potere: quello di ricordare. Riportare indietro le lancette del tempo, percorrendo con desolazione e sgomento le pagine più nere della storia dell’umanità. Non basterebbero anni per raccontare una ad una, tutte le storie delle innocenti vittime della follia umana personificata. Miriadi di persone prima ghettizzate, isolate e, successivamente stipate in oscuri vagoni come merci, ignare del percorso che li portò all’irrimediabile non ritorno. Un inferno materializzato in terra i cui demoni, in nome di un demenziale e assurdo progetto di potere, inflissero sofferenza e morte. Le visioni delle immagini di repertorio storico, sembrano un irreale film dell’orrore. Eppure tutto questo è realmente accaduto. I racconti cruenti dei superstiti di quest’ immondi crimini,  rimbalzano nelle nostre menti, facendoci quasi sentire il rugginoso sapore di quel filo spinato. Ebbene, il loro grido disperato, arriva dritto al nostro cuore raggelandolo. Allora fermiamoci  per un istante. Arrestiamo anche per pochi minuti la corsa frenetica che la vita ci impone! Tutti, nessun escluso, abbiamo il sacrosanto dovere di non dimenticare, portando avanti un messaggio che nessun ghetto potrà mai soffocare e, nessun treno potrà mai far sparire. Le differenze non esistono, sono solamente canoni immaginari, scalini invisibili e banali. Il razzismo in qualsiasi forma esso si presenti, è un crimine, che annerisce le anime annientandole; rendendoci vuoti e frivoli rispetto all’interno universo. Dissociamoci dunque da qualsiasi forma di discriminazione che inevitabilmente sfocia nell’odio. Le razze non esistono!