Salerno: Feneal-Uil, necessario impegno congiunto per emergenza lavoro

Rabbia e delusione cova sotto una cenere magmatica. E’ da qualche anno che la feneal uil cerca di far capire alle istituzioni ed alla politica che prima o poi avremmo avuto problemi seri. Senza volere né enfatizzare né sottovalutare le questioni del lavoro e quelle sociali  c’è da dire che l’assenza,  il  disinteresse o i tentativi di strumentalizzazioni sono arrivati da tutte le direzioni. Partiamo dalla perdita di lavoro, ormai stratosferica per il settore delle costruzioni, che vede la provincia di Salerno tra le prime nel Paese con oltre 8.000 posti di lavoro andati in fumo,  la Campania oltre 35.000 e l’Italia con quasi mezzo milione. Cifre che possono sembrare esagerate ed invece sono aggravate dalla discesa verticale delle ore procapite versate per ogni singolo lavoratore. A Salerno si è passati dalle 121 ore alle 88 attuali destinate a calare. con 600 imprese che hanno sospeso l’attività. Di fronte a questo quadro desolante la feneal uil si era impegnata con una serie di manifestazioni ed iniziative culminate con “l’edilizia scende in piazza” del 9 febbraio 2013. Una manifestazione sentita e supportata da centinaia e centinaia di presenze e  centinaia di mezzi a protestare pacificamente e senza creare grandi disaggi ai cittadini. Purtroppo quella che doveva essere la prima grande manifestazione territoriale che metteva assieme tutti i soggetti presenti nella filiera delle costruzione nei fatti ne ha determinata la fine visto l’atteggiamento dell’Ance, che non solo faceva di tutto per dimostrare che si trattava di un iniziativa che partiva dai costruttori, di peccare di partigianeria verso una parte politica e di avversarne un’altra ed infine il fatto più grave di escludere una parte delle associazioni datoriali di categoria. Mentre gli obbiettivi concordati in più riunioni unitarie e condivise erano diametralmente opposte: contro la politica e inclusive e non discriminatorie. L’iniziativa successiva prevedeva il presidio della Salerno – Avellino per lo sblocco per poi proseguire opera per opera. Un lavoro questo fatto negli passati che ha portato ottimi risultati. Opera per opera si vedono quali sono gli ostacoli e si fa tutto il possibile, insieme alle amministrazioni, alla politica e alle istituzioni, per creare le condizioni  per sbloccare . Noi non conosciamo altra via, non sappiamo come far capire che c’è bisogno del concorso di tutti per cercare di risolvere questioni che riguardano il lavoro e lo sviluppo del territorio. E allora diventa inutile fare fughe in avanti proporre dati a cadenza giornaliera se oltre a quella di occupare spazi non serve a portare risultati a casa anche perché tutta la impostazione di ricerca e di monitoraggio era nata da un lavoro ed una proposta condivisa da tutti e volersene appropriare e utilizzare per scopi propagandistici oltre a non servire diventa pure fuorviante.