Salerno: mensa San Francesco “Solidarietà solo a Natale?”

Rita Occidente Lupo

Un dubbio, sorge spontaneo “I poveri mangiano solo a Natale?” Perchè in occasione di tale Festività, puntuale un karaoke di solidarietà. A cui tutti s’appellano, per sentirsi più buoni o per porre in vetrina corde di sensibilità verso i più disagiati. E la mensa San Francesco, in cui i poveri si ricoverano per pasti caldi 365 giorni all’anno, oggetto d’attenzione e di premure da parte di chi non han mai visto prima. E continueranno a non vedere, fatta eccezione di un giorno calendarizzato. Anche i politici,  più buoni e pronti ad una visita furtiva alla mendicità a tavola. Sant’Egidio docet! Eppure Natale, come suggerisce Papa Francesco “Non un momento nostalgico, ma un Evento da vivere accanto agli ultimi sempre”. Almeno in una parte del mondo, che imbandisce mense in rosso gareggiando per leccornie tradizionali. La mensa San Francesco, voluta da Mario Conte in prima battuta in Via Sabatini negli anni ’80, ha subito alterne vicende negli anni. Chiusura, per controlli anche sanitari e momenti di grande affanno, per carenza di fondi, atti a garantire centinaia di pasti. Per Natale, invece, tanti cibi, che rischiano di storpiare. Da negozianti ad associazioni, tutti più generosi. Sarà perchè un Bambino, nato a Betlemme, oltre duemila anni fa, ancora inquieta le coscienze assopite dal benessere. Sarà perchè tutti vanno a caccia di qualche seme di bontà, da porgere come carico di opere buone, davanti al presepe domestico: basta il suono lontano di qualche cornamusa spezzata nell’aria, anche sotto il cielo uggioso o tra qualche fiocco bianco, che tanti si ricordino degli ultimi. Ancora insistenti alla stazione ferroviaria, a batter i denti e lasciare  giorni di vita sui gradini della Chiesa del Sacro Cuore, all’addiaccio. Natale degli ultimi. “I poveri li avrete sempre con voi” ricordava quel Bambino, diventato Uomo nella vita pubblica, prima d’esser messo in Croce! Perchè annunciava un Regno, non di questo mondo! Nel quale gli ultimi, primi! Un Regno alieno ad alleanze politiche ed ambizioni personali. Scevro da tornaconti materiali, edificato su fratellanza universale! Il terzo millennio, intento a correr dietro a saldi, per conquistare griffe a buon mercato, a rubare schegge di notorietà, svendendo anche dignità, ancora a credere che il Natale del 25 dicembre, anestetizzi indifferenze ed egoismi quotidiani. Ma almeno in tale circostanza, lo sforzo per sentirsi più buoni, col recupero di quel fanciullo in ognuno che, anche tra le rughe degli anni, rimanda ai sogni dell’infanzia, occhieggianti tra Santa Claus polare e Befana supersonica!

Un pensiero su “Salerno: mensa San Francesco “Solidarietà solo a Natale?”

  1. Chissà! forse gli uomini di buona volontà hanno perso il senso della fratellanza. Ma la cosa mi deturpa perché non ammetto che un così stupendo Comune non abbia “risvegliato il proprio cuore” a difesa di chi cerca solo una “pietanza calda da mangiare”. Ma cosa costa una pietanza per dieci, mille o diecimila Persone? Proprio non capisco perché tale reale fame non venga concepita come un diritto di chi ne soffre e chiede aiuto, anche se si tratta solo di un piatto caldo
    per sfamarsi. Non mi va a genio di vedere chi, con una coppola in mano chiede l’elemosina . Salerno , se veramente si vuole, è una città turistica e non da terzo mondo. allora il Comune dovrebbe impedire lo scempio dei veri o presunti elemosinanti, Ciò non f PARTE DI UNA Città TURISTICA e civile, allora deve interessarsi il Comune per mettere in condizione questi poveracci di poter vivere dignitosamente con mezzi diversi, pur a costo di dargli un sussidio per la propria sopravvivenza. Cordialità, Alfredo

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