Vergogne italiane: Intercity Milano – Reggio Calabria 4 ore e 30 di ritardo

Giuseppe Lembo

Il tentativo di far credere che siamo in un Paese normale, è un tentativo veramente malsano, sempre più difficile da accreditare. Un fatto italiano di normale vita quotidiana sabato 21 dicembre 2013, capolavoro da parte delle Ferrovie italiane sul treno Intercity Milano – Reggio Calabria, con partenza da Milano Centrale alle ore 7.15 del mattino. Un treno inferno affollatissimo per un lungo viaggio, gravato fino a Salerno da ben quattro ore e mezza di ritardo (l’arrivo a Salerno era previsto alle 17,05; è arrivato nell’ora del Signore 21.30). Un viaggio allucinante, con tanta rabbia e giusta contestazione da parte dei numerosi viaggiatori, a ragione inferociti, con scene di disumana sofferenza per anziani e persone in difficoltà oltre che per i tanti che speravano di poter abbracciare al più presto i loro cari, senza subire ore di allucinante disperazione in un viaggio da inferno di cristallo che nessuno, anche se potente da sballo, può diabolicamente pensare di regalare come omaggio italiano ad italiani in movimento dal Nord al Sud del Paese, con un Sud ormai frontiera del Terzo Mondo, sempre più vicino a noi. Molto opportunamente ad opera di tanti viaggiatori inferociti, è stato richiamato l’intervento dei carabinieri e delle autorità delle FS. Nella stazione di Bologna una funzionaria delle Ferrovie, responsabile del rapporto con il pubblico, sollecitata attraverso il Numero verde, a chi da arrabbiato gridava allo scandalo, ha candidamente risposto che ha visto anche situazioni di peggio, per cui nella logica delle ferrovie italiane, non era assolutamente il caso di protestare. Oggi con le Ferrovie è successo questo, ma veniamo anche a sapere che c’è di peggio, che succede di peggio e che questo è, purtroppo, l’odierno corso della normale (si fa per dire normale) vita italiana. Spontaneo chiedere alle Ferrovie dello Stato protagoniste di tanto disagio, il rispetto per i cittadini, evitando disservizi che fanno male a tutti e che rappresentano in sé le amare negatività italiane, assolutamente da cancellare. Occorre progettare un nuovo trasporto italiano, con convinte condizioni di rispetto umano per chi viaggia. E’ un inderogabile dovere anche da parte della governance italiana, alla quale va detto che è assolutamente finito il tempo delle false promesse e degli impegni bugiardi del cambiare tutto per poi non cambiare niente. Questa è la strada delle vergogne italiane che vanno cancellate per evitare il declino senza appello di un’Italia, fortemente ammalata di uomo e soprattutto di uomini del potere che agiscono per sé, indifferenti della democrazia del Paese e dei diritti negati al popolo sovrano, falsamente immaginato come popolo di Franceschiello.