Salerno: alla SS.Annunziata opera del maestro Turi

Rita Occidente Lupo

Un’opera ad ampio respiro spirituale, quella della Madonna col Bambino, realizzata da Giuseppe Turi ed allocata presso la Parrocchia della SS.Annunziata. Un momento di commozione, il 24 novembre allorquando, alla presenza del dott. Felice Pastore e di mons. Claudio Raimondo, accanto all’autore, scrosciante plauso all’abilità ritrattista, nel rimandare la dolcezza della Madre del Cristo. Infatti l’opera,  in serata anche scortata con fiaccolata processionale, dedicata alla Madonna del Monte, dove stazionerà sull’altare maggiore, definitivamente. Concepita come pala, la Vergine ritratta coi Santi Sebastiano ed Antonio, sullo scenario salernitano. Le accattivanti cromìe, amalgamate con l’azione, sulla quale sembra alitare un alone mistico. Che grazie al sicuro possesso del colore, rende palpitante l’opera. Anche se per Turi, il figurativo, consono al suo iter accademico, che gli ha meritato numerosi encomi alla carriera. Infatti, le sue numerose opere, presenti in collezioni pubbliche e private, si muovono con estrema disinvoltura nella contemporaneità, non rinnegando, se il caso, come nel caso della pala, quel classicismo aulico che rimanda alla scuola dell’austero Cinquecento. Ma Turi sa accarezzare la materia, porgere al fruitore quel messaggio che nell’hic et nunc, rende immediata la catarsi. Il paesaggismo, che campeggia nell’opera, location privilegiata per stigmatizzare l’eroismo del martitio. Per smaltare ulteriormente il ruolo della Corredentrice, che con la dolcezza del volto, comuncia la sua instancabile Maternità in ogni tempo. In un gioco prospettico, laddove il sapiente uso della tavolozza non lascia dubbi alla sicurezza artistica, Turi riesce ad ancorare il trascendente all’immanente, grazie ad un paesaggismo che pur avendo i limiti della terreneità, sa vestirsi di oblatività. La preziosa opera, che saluterà le allegre comitive, avvezze specialmente il Lunedì dell’Angelo, a vivere all’ombra dell’ameno verde, costituisce un faro luminoso anche per chi cerca a volte riparo alle proprie inquietudini esistenziali, sollevando lo sguardo verso la Vergine.