Cava de’ Tirreni: mensa biologica km 0 nelle scuole

Il gruppo del meetup Amici di Beppe Grillo Cava de’ Tirreni/cava5stelle,a seguito delle vicende sia legate alla Terra del Fuochi che  all’incendio e allo  smaltimento non secondo legge dei prodotti  scaduti di una nota azienda nazionale di ristorazione   hanno redatto una serie di proposte per  la valorizzazione  delle mense scolastiche: qualità, prodotti  locali e di stagione, controlli, ecc. Alcune  idee potrebbero  essere introdotte nelle scuole Cavesi già con il  prossimo  appalto: Biologico. Puntare ad un pasto biologico (95% di materie prime biologiche o, in alternativa, con punteggio sensibilmente crescente con la % di biologico presente partendo da un valore minimo dell’80%); perchè è più sano, perché il cibo buono non resta nei piatti, perchè l’utilizzo di prodotti biologici obbligatorio per legge (e non si può eliminare), perché è un vantaggio anche per il territorio (minor inquinamento. sicurezza idraulica. bellezza del paesaggio e quindi turismo, conservazione del territorio e della natura intorno alla città…). Le richieste minime per accedere all’appalto dovrebbero essere: alimenti Biologici (debitamente elencati); la parte di alimenti “convenzionali” dovranno comunque essere di qualità (Pat/Dop/lgp) e dovrà essere vietato I’utilizzo di cibi di IV e V gamma; stoviglie durevoli (ad accezione di dove è veramente impossibile mettere la lavastoviglie, nel qual caso plastica riciclabile); acqua del rubinetto per tutte le mense chiedendo all’ARPAC e/o Asl controlli scadenzati sull’acqua che esce dai rubinetti delle mense o in alternativa (visto la qualità dell’acqua a Cava de’ Tirreni) filtri  utilizzati come per la casa dell’acqua. Mense aperte. Prevedere la mensa aperta ai genitori che vorranno mangiarvi e che pagheranno il buono per accedere. Menu. Definirlo annualmente in capitolato. in questo modo si dà attenzione alla stagionalità dei prodotti (che dovrà essere puntualmente verificata perché spesso poi vengono autorizzati menù con prodotti fuori stagione) e si permette ai produttori di programmare la produzione (anche in questo modo si abbattono i costi). Esigere cibi privi di additivi e coloranti se non naturali, olio extravergine di oliva spremuto o estratto a freddo; divieto di olio di palma o di semi vari; eliminazione di una portata di carne alla settimana (si spende meno e comunque la carne si mangia anche a casa); Piatto tipico. Prevedere l’inserimento, almeno una volta al mese, di un 1 piatto della tradizione locale così  si favorisce la conoscenza della propria terra e la cultura che vi si è generata. Avanzi.  Ad esempio a Campolongo Maggiore (VE) gli avanzi sono stati praticamente  azzerati (non esiste piatto unico; il bis è concesso). Si suggerisce di poter pesare (in ogni scuola, e non a campione come ora) sia gli avanzi di cibo (premiando l’eventuale raccolta presso appositi centri) che i rifiuti (premiando l’abbattimento di spreco). Controlli. Uniformarli, definire nuovo kit di controllo e scheda di rilevazione, garantire accesso alle mense in qualunque momento alle commissioni mensa. Fare formazione; obbligo di affiggere menù e ingredienti usati nelle bacheche delle scuole. La Commissione Mensa dovrà avere il compito di controllare che vengano rispettate tutte le clausole contrattuali riferite al servizio mensa (contratti d’appalto e/o di fornitura) e che sia correttamente applicata la normativa igienico­ sanitaria. Deve poter inoltre osservare e “misurare” il grado di soddisfazione dei bambini, valutando se il servizio risponde alle loro esigenze sia dal punto di vista nutrizionale sia da quello educativo. In concreto, Ia Commissione Mensa potrà effettuare sopralluoghi nei centri cottura (sempre, non solo accordandosi preventivamente con le ditte come ora, altrimenti che controllo è?) e nelle scuole, per verificare le condizioni igienico-sanitarie ma anche di servizio, rispetto dei menu e cosi via. Il genitore membro della Commissione Mensa deve essere scelto secondo votazione dai genitori e non dall’ente o dalla scuola.Settimana vegetariana. Da introdurre una settimana ogni 5. Questo è già stato testato e funziona (la mensa ha un ruolo educativo). Penale in caso di non applicazione di quanto offerto crescente per non conformità reiterate. Le penali dovranno essere significative per sviluppare l’effetto deterrente e la reiterazione di gravi non conformità potrà portare alla rescissione del contratto.