Salerno: Se Non Ora Quando, Giornata mondiale contro violenza donne

Il Comitato promotore Se non ora quando? Salerno, Spaziodonnalinearosa, Associazione “In Movimento…”, ANPI Salerno, UAAR Salerno  con l’adesione di: Fondazione Salerno Contemporanea, Associazione Raggio Verde, Indiani d’Occidente, CGIL, CISL, UIL, USB Salerno, SPI CGIL Salerno, CISL Scuola Salerno, CIF, S.I.S.A.F., SNOQ Eboli, Arcigay Marcella Di Folco, Legambiente Campania, Legambiente Eboli, Comitato Acqua Pubblica Salerno, OGEPO – Università di Salerno, Soroptimist Salerno, Parco Storico “Sichelgaita”, Assessorato alla Pubblica Istruzione Comune di Salerno, Dipartimento Provinciale Welfare PD Salerno, SNOQ Vallo di Diano, Assessorato alla Cultura Comune di Salerno presenta 25 novembre – ore 21,00 –  Teatro Ghirelli    Incancellabili performance con Amelia Imparato, testimonianza di Filomena Lamberti, Regia di Andrea Carraro- Ingresso gratuito

Centinaia di donne uccise ogni anno in Italia, migliaia di donne ferite, minacciate, oltraggiate ogni giorno per mano di uomini che avevano detto di amarle. Cifre spaventose rappresentano la violenza di genere su scala mondiale. Le organizzazioni  internazionali lanciano l’allarme e si attivano, indicono una Giornata mondiale di sensibilizzazione che rischia di ritualizzarsi nella compilazione dell’elenco delle vittime, macinata nel  tritatutto della società dell’informazione, dove l’indignazione dura poco e non lascia il segno. I giornali e i talk show usano la grancassa dei titoli ad effetto, usano le parole amore, gelosia, follia, raptus – condanna e complicità insieme – diffondono l’idea che il problema sia la severità della pena, che si tratti di un’emergenza di ordine pubblico. La politica risponde allo stesso modo. Non è così! La violenza è nel nostro quotidiano, è una parte profonda e mai sopita della nostra cultura, è connaturata all’idea stessa di poter possedere/sposare/comprare un altro essere umano, all’idea stessa che sia possibile “usare” una persona e cancellarla quando non ci serve più. La cultura non si cambia per decreto, il mutamento è un processo lungo e faticoso, fatto di educazione, di esempio, di ribellione all’offesa.  Noi invitiamo uomini e donne a ribellarsi, a riaffermare l’idea di dignità umana, diritto universale, a trasferirla ai propri figli. Le donne che hanno pagato con la propria vita e con la propria morte l’hanno fatto e questo le rende Incancellabili.