Roma: Ministro Orlando Referendum 2011 non può essere stravolto né interpretato!

26 milioni di cittadini aspettano da due anni il rispetto dei referendum: eliminazione dei profitti dalle bollette e un vero processo di ripubblicizzazione del servizio idrico. Il Ministro Orlando al termine del Consiglio dei Ministri del 15 novembre ha dichiarato che nel Collegato ambientale alla Legge di Stabilità ci sarebbe una “prima risposta al messaggio politico venuto dal referendum”. Si fa riferimento all’istituzione della tariffa sociale nel servizio idrico integrato che secondo il Governo andrebbe a rendere effettivo l’obiettivo di rafforzare la natura “pubblica” della risorsa acqua e di conseguenza dare attuazione all’esito referendario. La tariffa sociale è una questione di assoluta rilevanza soprattutto in questo momento di crisi economica e occupazionale, ma la sua copertura viene individuata in una nuova componente tariffaria appositamente creata che farà aumentare ulteriormente le bollette, gravando ancora una volta sui cittadini invece che su quei soggetti che finora hanno fatto profitti sull’acqua. Riteniamo che quella del Ministro e del Governo non sia la corretta lettura dei Referendum del 2011. Con quel voto, 26 milioni di cittadini hanno deciso di eliminare i profitti dall’acqua e di sottrarre l’acqua dal mercato. Il messaggio è stato chiaro e netto. E il suo significato non può essere stravolto né interpretato a proprio piacimento. Il pieno rispetto e la reale attuazione dell’esito referendario ci sarà con l’avvio di una vera gestione pubblica e partecipativa dell’acqua, dando uno spazio reale ai cittadini nella gestione dei beni comuni ed eliminando definitivamente la quota di remunerazione del capitale investito dalla tariffa, quota che nel dicembre 2012 l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas ha fatto rientrare dalla finestra come oneri finanziari, fallendo completamente il compito affidatole. In questi mesi di Governo delle larghe intese, seduti all’opposizione abbiamo presentato numerose interrogazioni relativamente alla mancata attuazione del Referendum e soprattutto sulla questione delle tariffe nei vari territori, abbiamo contribuito a dare vita all’intergruppo parlamentare per l’Acqua Bene Comune per poter ripresentare la Legge d’iniziativa popolare che giace nelle stanze del Parlamento dal 2007, abbiamo presentato una Risoluzione che è in fase di discussione in commissione ambiente, stiamo lavorando a progetti di legge sulla qualità delle acque e di revisione del dlgs 152/2006. Non da ultimo, stufi del silenzio assordante da parte del Governo rispetto a questo tema, abbiamo depositato in data 8 novembre un’interrogazione scritta indirizzata al Ministro Orlando per sapere quali misure intende adottare per eliminare definitivamente la remunerazione del capitale investito dalle bollette degli italiani e per far rispettare la volontà popolare … anche alla luce delle ultime dichiarazioni e delle proposte fatte dal Governo, confermiamo la domanda! Perché le loro risposte non ci bastano! Si devono eliminare veramente i profitti dalle bollette e avviare seriamente processi di ripubblicizzazione del servizio idrico integrato! Altro non ci interessa! Perché si scrive Acqua e si legge Democrazia.

On. Federica Daga, Massimo Felice De Rosa, Patrizia Terzoni, Samuele Segoni, Mirko Busto, Alberto Zolezzi, Claudia Mannino, Angelo Tofalo

(Membri M5S della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati)