Fisciano: incrementi tariffa idrica a Roma

Tra circa un mese l’Autorità per Energia Elettrica e il Gas (AEEG) si esprimerà sulla legittimità del rincaro tariffario idrico applicato dal Commissario Straordinario dell’ATO3, On.le Carlo Sarro, nei confronti di tutti i Comuni che fanno parte dell’Ambito – Sarnese Vesuviano. E’ quanto emerso dall’incontro tenutosi questa mattina presso la sede dell’AEEG a Roma in presenza dell’assessore al bilancio del Comune di Fisciano Franco Gioia (delegato dal sindaco Tommaso Amabile per seguire la vertenza Gori), del consigliere comunale di Angri Domenico D’Auria e del legale Giuseppe Grauso che ha curato per conto delle amministrazioni comunali sia le osservazioni sia il ricorso al TAR  avverso agli aumenti tariffari. Gioia, intervenuto all’incontro anche con la delega del Comune di Castel San Giorgio, insieme agli altri due esponenti istituzionali sopra elencati che hanno preso parte al vertice organizzato dall’AEEG, si sono recati alla volta della Capitale in rappresentanza di tutti i Comuni appartenenti all’ATO3 coinvolti nella vicenda degli aumenti tariffari dell’acqua. Tra questi i Comuni di: Angri, Nocera Inferiore, Sarno, Fisciano, Castel San Giorgio, Roccapiemonte, Roccarainola, Casalnuovo di Napoli, Pompei, Castellammare di Stabia, Cercola. “Siamo soddisfatti – ha dichiarato Gioia – dell’incontro avuto questa mattina con i dirigenti dell’AEEG di Roma, che ringrazio a nome mio personale, del sindaco della mia città e dell’intero consiglio comunale per la disponibilità mostrata nell’esaminare le nostre osservazioni in merito agli illegittimi aumenti tariffari  determinati dal Commissario Straordinario dell’ATO3. L’obiettivo primario è quello di riportare le tariffe dell’acqua a livelli di spesa adeguati e sostenibili dai contribuenti. Altro obiettivo comune a tutti gli enti della rete dei sindaci è quello di svincolarci dalla Gori per trasferire nuovamente le competenze della gestione idrica ai Comuni di appartenenza”. Gli incrementi applicati, pari al 13,5% per il solo 2013, hanno determinato l’aumento della tariffa base da 1,2600 euro a 1,42884 euro al metro cubo e già sono previsti ulteriori notevoli incrementi anche per gli anni a seguire. Gli esponenti della Rete dei Sindaci hanno anche espresso la volontà di presentare un esposto alla Procura della Repubblica per denunciare l’indiscriminato aumento delle tariffe idriche. “Siamo pronti – ha aggiunto il consigliere di Angri D’Auria – a mettere in campo tutti gli strumenti in nostro possesso per portare avanti questa battaglia contro gli incrementi tributari illegittimi. Non possiamo permettere, soprattutto in un periodo di crisi come quello attuale, di chiedere ulteriori esborsi dalle tasche dei contribuenti. Il nostro impegno sarà comune e orientato a svincolarci dalla Gori per fare in modo che la gestione dell’acqua possa tornare nelle competenze dei Comuni”.

Inoltre, le amministrazioni comunali facenti parte della rete dei Sindaci stanno predisponendo una serie di atti volti ad acquisire pareri legali relativamente alla fattibilità concreta della ripubblicizzazione del servizio idrico integrato dando, così, seguito a ciò che sono stati gli indirizzi dei referendum del 11 e 12 giugno del 2013. “Il percorso delle nostre comunità verso la riappropriazione del bene comune acqua – si legge in una nota della Rete Civica per l’Acqua Pubblica dell’ATO3 Campania – seppur irto di ostacoli, si sta dispiegando in questi mesi attraverso un fecondo processo che vede i sindaci, i comitati e le popolazioni al centro di una nuova idea di democrazia che fa perno sulla  partecipazione dal basso fuori e oltre la logica del profitto a tutti i costi”.

Inoltre, il Comune di Fisciano, d’intesa con gli altri enti che hanno formato il fronte comune per riappropriarsi del servizio idrico, ha emanato una delibera di giunta con la quale è stato affidato mandato al presidente pro tempore dell’associazione “Acqua Bene Comune”, Paolo Carsetti, che ha il compito di conferire l’incarico al prof. avv. Marcello Clarich per individuare un percorso giuridico fattibile di ripubblicizzazione del servizio idrico integrato, anche esplorando la strada della liquidazione della Gori e della revoca/risoluzione dell’affidamento in essere al fine di affidare la gestione del S.I.I. individuando i passaggi tecnico amministrativi che gli enti dovranno effettuare. Al legale Clarich i Comuni chiederanno una serie di chiarimenti per proseguire il loro percorso di riappropriazione del servizio idrico. Tra i quesiti posti si segnalano i seguenti:

  • se i debiti non coperti dalla Gori, in caso di liquidazione della società, andrebbero a gravare sui Comuni facenti parte dell’Ato3;
  • se il socio privato individuato attraverso trattativa privata vanterebbe il diritto ad un risarcimento del danno per revoca anticipata dell’affidamento, e l’eventuale misura del risarcimento;
  • valutare la legittimità giuridica di un eventuale affidamento successivo del S.I.I. ad un ente di diritto pubblico

Se l’esito su questi pareri legali dovesse risultare positivo e conveniente per gli enti aderenti a questa iniziativa, si potrà finalmente avviare la procedura che consentirà ai Comuni di svincolarsi dalla Gori per ottenere nuovamente la gestione del servizio idrico.