Filippine in ginocchio

di Rita Occidente Lupo

Si contano i morti, cercando di recuperare i  resti di quanti hanno tentato d’aggrapparsi alla vita fino all’ultimo, dinanzi alla furia devastatrice:10,000 morti nella sola isola di Leyte. Il Vietnam trema dinanzi alla violenza dell’acqua e del vento. La falange volontaria ed i soccorsi, sembrano remare contro il tempo, scavando sotto le macerie, tra fiumi d’acqua devastatrice. Le onde spaventosamente alte, fino a sei metri, hanno allagato abitazioni, terreni. Saltata inveitabilmente l’elettricità, acqua e viveri per i sopravvissuti sempre più rari, mentre gli sciacalli, non perdono minuti, per finire di razziare lo scarso esistente. In un’atmosfera di morte, a Leyte e Samar, come per intere zone della costa rase al suolo, circa 4 milioni colpiti, verso i quali drizzati aiuti umanitari dell’Unione Europea ed Onu, per far pervenire rifornimenti di prima necessità. Al momento, data l’immane tragedia, non ancora identificabili eventali presenze italiane: occorrerà scavare ed attendere che lo tsunami possa dar tregua!

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