Roma: IO AMO L’Italia aderisce a “Officina per la Basilicata”

A chiusura del suo discorso ad Atreju2013 tenutosi a Roma lo scorso 15 settembre, Magdi Cristiano Allam ha lanciato il motto “Prima gli Italiani”. Ed è giunto il momento per dire, in Basilicata, “Prima i Lucani”. Non è uno slogan elettorale, è invece la sintesi di un programma politico che, procedendo dalla formula nazionale, vuole rivendicare un principio basilare della politica: il potere è esercitato nell’esclusivo interesse morale e nella prospettiva di progresso civile ed economico dei cittadini.  Noi, invece, abbiamo assistito negli ultimi vent’anni di malgoverno regionale a una vergognosa e infame distribuzione dei posti, di privilegi e di ricchezza tra la ristretta casta dei politicanti, che hanno mercanteggiato le risorse a fini di potere ed elettoralistici. Di qui l’esigenza primaria di liberare la nostra Regione da coloro che l’hanno impietosamente mal governata. Noi raccogliamo quel grido rabbioso di protesta dei giovani che si è levato dalla piazza di un piccolo paese della val d’Agri, e lo assumiamo come il grido di tutti i giovani lucani che si sentono derubati di ogni speranza di futuro, di ogni possibilità di progettare la loro vita. Per farlo è necessario elaborare una proposta politica che abbia contenuti qualitativamente diversi rispetto a quelli che, negli ultimi vent’anni di governo del centro-sinistra, hanno portato la Basilicata ad essere l’ultima regione italiana in tutti i campi dello sviluppo pur essendo tra le  più ricche. Diversità che deve riguardare innanzitutto la classe dirigente della Basilicata che non merita di essere rappresentata dai soliti noti che da vent’anni sgovernano e sperperano risorse pubbliche per i propri interessi e per quelli dei parenti ed affiliati: una massa enorme di clienti che costituiscono le loro truppe elettorali.  Il modello di governo regionale che noi vogliamo deve soddisfare  i requisiti di moralità, di capacità e di competenze. La diversità deve riguardare una seria politica di sviluppo che non si traduca in mero assistenzialismo, in erogazione di fondi a pioggia o in sperpero di denaro in progetti inutili che rappresentano solo utilizzo di denaro pubblico per fini politici, ma che crei ricchezza per la gente lucana. E che crei lavoro. Lavoro che permetta ai giovani lucani di poter mettere su famiglia qui, in Basilicata, non quello, frutto del clientelarismo di sinistra, elargito a questo o quel parente. Di più. La diversità deve riguardare una reale tutela ambientale che tenga conto innanzitutto della salute e del benessere dei cittadini e non degli interessi delle multinazionali del petrolio. Tutela che deve passare attraverso l’implementazione delle energie pulite e attraverso una raccolta rifiuti che sia ecosostenibile, affinché, quando la corsa al petrolio sarà finita, le generazioni future possano godere e lavorare ancora la nostra terra. Un tale progetto politico, però, non può prescindere dalla collaborazione di tutti i soggetti che non si riconoscono più nel ‘Sistema Basilicata’ e che vogliono lavorare per rendere finalmente giustizia ad una Terra meravigliosa come la Basilicata. Tutti gli individui di buona volontà che credono che quello che ci aspetta può essere migliore di quello che c’è ora, tutti coloro che sanno o, almeno, che sperano che cambiare si può e si deve. Per questi motivi, Io Amo L’Italia in Basilicata aderisce al progetto lanciato, sulla scia di quello nazionale, dal Consigliere regionale Gianni Rosa: ‘Officina per l’Italia – Basilicata’. Un luogo di incontro per quanti hanno intenzione di dare inizio ad una nuova politica lucana, uno strumento in cui elaborare, non solo dal punto di vista ideologico ma anche operativo, idee e programmi condivisi che permettano la rinascita della Basilicata.

Dott. Egidio Facioni