Alzheimer, no sapone!

di Rita Occidente Lupo

La recente scoperta, nei giorni scorsi, sull’utilizzo del sapone, rischio Alzheimer, è sembrata sconvolgente. Non solo agl’igienisti, incollati a più riprese alla cura della persona, con sufficiente attenzione all’impiego anche di disinfettanti o di sostanze, atte a rinfrescare e nettare l’epidermide. Eppure,  da uno studio dell’Università di Cambridge pubblicato sulla rivista Evolution Medicine and Public Health, emerso che i frequenti lavaggi, aumenterebbero il rischio dell’Alzheimer, accelerando la possibilità di essere vittime di demenza senile. Infatti, tale patologia, meno diffusa nei Paesi poveri dove insiste maggiore contatto con microbi e batteri. Con l’utilizzo di saponi e disinfettanti, si annullano o quasi le aggressioni esterne, con il risultato che il sistema immunitario non si sviluppa e in età adulta ci si ammala più facilmente. Minore è infatti lo sviluppo nei Paesi occidentali dei linfociti T, carenti nel cervello di chi affetto da Alzheimer. Pertanto, alla luce di un monitoraggio a riguardo, precauzioni ad hoc, affinchè non siano ulteriormente ridotte le difese immunitarie e si possa fruire degli opportuni coloniali o disinfettanti.