Battipaglia: Civicamente, ora del cambiamento, Puc dei desideri

Argomento caldo dell’estate politica battipagliese è il Piano Urbanistico Comunale in corso di approvazione da parte del Commissario Prefettizio, per il quale è stato sollevato trasversalmente ed unanimemente un coro di proteste adducendo le più disparate motivazioni. Ciò che i vari attori della politica cittadina omettono però di osservare è che la nostra città non ha un piano urbanistico da 40 anni, con il conseguente dilagare della speculazione edilizia, con la realizzazione di interventi sul territorio slegati e senza una visione di insieme, con drastiche ripercussioni sulla vivibilità, sui flussi di traffico e, non ultimo, sui fattori estetici rendendo Battipaglia una delle città urbanisticamente più “brutte” d’Italia. Ciò che viene nascosto ai cittadini è che le aree, un tempo destinate a verde pubblico, siano state progressivamente trasformate in aree edificabili con la scomparsa dei vincoli imposti nel vecchio piano regolatore. Ciò che viene artatamente occultato è che i battipagliesi nel recente passato hanno già pagato un esimio urbanista, il professor Pietro Samperi, per un piano mai adottato senza alcuna motivazione e senza capire cosa questo progetto prevedesse. Come se non bastasse, il piano in corso di approvazione, redatto dall’ex Presidente dell’Istituto Nazionale di Urbanistica Seziona Abruzzo e Molise Valter Fabietti, rischia di essere l’ennesimo buco nell’acqua realizzato a spese dei cittadini. Infine, ciò che non viene colpevolmente spiegato è che il PUC, secondo la vigente normativa, una volta pubblicato può essere modificato in base alle osservazioni presentate dai cittadini nei 60 giorni successivi. La verità che invece viene a galla è molto più semplice. Il piano urbanistico è stato sempre procrastinato per due motivi: avere una merce di scambio elettorale a vantaggio dei vari sponsor tecnico-affaristici nonché mano libera per devastare ulteriormente il territorio attraverso la speculazione selvaggia. Cambiano i suonatori sul palco ma la musica è sempre la solita anche perché i direttori d’orchestra e gli impresari restano tuttora gli stessi.Una città senza pianificazione urbanistica è una città allo sbaraglio ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Quindi, piuttosto che un’assenza di pianificazione sarebbe meglio per Battipaglia avere almeno un primo strumento sul quale ragionare, apportando successivamente tutte le modifiche e le migliorie del caso.