Salerno: arresto per droga ed armi

Il 17 giugno 2013, il R.O.S., unitamente ai Comandi dell’Arma territorialmente competenti,  ha dato esecuzione ad un’O.C.C. in carcere  emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea,  nei confronti di 18 indagati, a vario titolo, per i reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, del tipo cocaina ed hascisc; usura; ricettazione; detenzione, porto e vendita di armi comuni e da guerra. Le indagini sono state avviate dal R.O.S. nel 2011 in quanto finalizzate alla ricerca del latitante Matrone Francesco, cl. 47 da Scafati, inserito nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità in ambito nazionale, tratto in arresto ad Acerno (SA) dal R.O.S. e dal Comando Provinciale Carabinieri di Salerno il 17 agosto 2012, ed hanno riguardato taluni soggetti storicamente in contatto con il noto ricercato e con il nucleo familiare del medesimo. I destinatari dell’odierno provvedimento costituiscono un circuito di soggetti dell’area vesuviana, a cavallo delle province di Salerno e Napoli, risultati dediti alla commissione di affari illeciti in materia di stupefacenti, armi ed usura, con l’indagato Cirillo Ferdinando da Pompei (Na). In particolare sono state documentate le cointeressenze criminali tra quest’ultimo e Vangone Giovanni Antonio, elemento apicale del clan vesuviano “Gallo-Limelli-Vangone”, in materia di approvvigionamento di quantitativi variabili di stupefacenti che, a sua volta, il Cirillo provvedeva a commercializzare attraverso una rete di acquirenti. Parimenti il Cirillo ed altri suoi accoliti costituivano, nell’area vesuviana, punto di riferimento per l’acquisto di armi da fuoco comuni e da guerra, in particolare fucili d’assalto AK 47 Kalashnikov. Infatti proprio durante le indagini sono state documentate le trattative in atto tra il Cirillo e gli esponenti di una consorteria di rapinatori dediti ad assalti armati a furgoni portavalori, interessati proprio all’acquisto di   Kalashnikov e relativo munizionamento. Da questa vicenda ne è nato un procedimento autonomo, coordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, nel corso del quale sono stati tratti in arresto, complessivamente, 10 persone nei primi mesi dell’anno 2012 (operazione “Fabbro” – p.p. 335/2012). Inoltre, nell’odierna indagine, convenzionalmente denominata “Meccanico”, venivano anche accertate le responsabilità penali del Cirillo e di alcuni suoi accoliti, nel campo del prestito di somme di denaro con applicazione di tassi d’interesse usurari nei confronti di due imprenditori di Pompei impegnati nel settore della ristorazione.