Potenza: Magdi Allam contro Ingroia su siti scorie radiattive
“Noi di Io amo l’Italia siamo fermamente contrari alla presenza di siti di sostanze radioattive, siamo contrari alle centrali nucleari proprio perché ad oggi non esiste una modalità certa di trattamento delle scorie radioattive, siamo contrari alle discariche, alle prospezioni petrolifere su terra e in mare in Italia, siamo contrari a tutte le forme di inquinamento delle falde acquifere, del suolo e dell’aria che contaminano la catena alimentare e nuocciono alla nostra salute”. Magdi Cristiano Allam, eurodeputato e presidente di Io amo l’Italia, ha così replicato ad Antonio Ingroia, ex pubblico ministero e leader di Azione Civile. Ingroia aveva infatti scritto sul suo sito di non essere “pregiudizialmente contrario” alla presenza sul suolo italiano di siti di sostanze radioattive perché “purtroppo da qualche parte vanno collocate”, con riferimento al trasporto speciale di materiale radioattivo avvenuto nella notte tra il 28 e il 29 luglio dal centro Enea-Trisaia di Rotondella all’aeroporto militare di Gioia del Colle. Ne è seguito uno scambio vivace di battute su Twitter tra Allam e Ingroia in cui Allam ha evidenziato la contraddizione in cui il leader di sinistra arriva a legittimare la presenza di siti di sostanze radioattive in Italia. “E’ compatibile questo atteggiamento con la storia di coloro che si sono battuti fino all’ultimo sangue contro il nucleare in Italia,” si domanda Allam, “coloro che sono sempre in prima fila nella denuncia delle discariche che inevitabilmente portano alla contaminazione del suolo, coloro che hanno fatto dell’ambientalismo una ideologia progressista da usare come arma contro le multinazionali capitaliste e tutti coloro che alterano il naturale equilibrio del creato?” “Il punto che io sollevo e che ho evidenziato ad Ingroia è questo: può un leader di sinistra legittimare la presenza di siti di sostanze radioattive in Italia, al di là delle condizioni di agibilità del sito (fermo restando che nessuno, se interpellato, accetterebbe mai di danneggiare la propria salute e di inquinare l’ambiente in cui vive)? E’ Ingroia che non è di sinistra o è la sinistra che è diventata cinica al punto da rinnegare se stessa nel nome del potere costi quel che costi?” Ha fatto eco all’eurodeputato il coordinatore regionale della Basilicata di Io amo l’Italia Egidio Facioni che ha spiegato che “i lucani meritano rispetto e hanno già scelto quale deve essere il loro futuro e quello della loro terra per il nucleare con la manifestazione di Scanzano Jonico del 2003. Così come dicono no a nuove trivellazioni, dicono no anche al cimitero di scorie radioattive sul territorio lucano! Occorre riattivare la trasparenza Istituzione-Popolazione, ripristinando puntualmente e a scadenze pre-fissate il Tavolo della trasparenza regionale, che nella nostra regione non veniva convocato da oltre due anni dall’attuale governatore dimissionario De Filippo al contrario di quanto avviene nelle altre regioni nuclearizzate italiane.”“Io amo l’Italia sottolinea le mancanze clamorose da parte degli Enti preposti e competenti che non hanno svolto alcun monitoraggio della radioattività nell’ambiente, tantomeno verificato l’eventuale rapporto con i morti per tumore. Soltanto da poche settimane la Sogin ha indetto una gara di appalto per l’installazione di due sistemi di strumenti di monitoraggio gestibili da remoto. E’ come dire che visto che qualche richiesta ci viene sollecitata, cominciamo a effettuare qualche misurazione e a verificare se ci sono correlazioni tra radioattività e tumori, chiaramente ammesso che la Regione cominci a far funzionare il Registro Tumori di cui la Basilicata risultava priva al 15 febbraio 2011 presso il Ministero della Salute.” “Io amo l’Italia” ha concluso Facioni “denuncia i comportamenti colpevoli delle ultime giunte regionali che hanno permesso di perpetrare un enorme danno al nostro territorio e ai suoi abitanti e auspica che finalmente i lucani possano decidere responsabilmente e autonomamente il proprio futuro.”