Salerno: Ance chiede intervento Prefetto e Abi

Si è riunito questa mattina in Prefettura l’Osservatorio sul credito che ha  analizzato compiutamente le problematiche di finanziamento delle imprese edili e le difficoltà, che ancora permangono, nei pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni, nonostante i recenti provvedimenti legislativi e gli accordi stipulati a livello nazionale tra Abi ed associazioni categoriali. Il presidente di ANCE Salerno, Antonio Lombardi ha consegnato al Capo di Gabinetto del Prefetto, Giuseppe Forlenza un articolato dossier elaborato dagli uffici associativi e dal Centro Studi ANCE sulle difficoltà ancora in essere, chiedendo un immediato monitoraggio capillare – ente per ente, pubblica amministrazione per pubblica amministrazione – al fine di verificare il pieno rispetto delle disposizioni del Decreto legge n. 35/2013.  Entro lo scorso 30 giugno le pubbliche amministrazioni avrebbero dovuto comunicare alle imprese creditrici l’importo del credito e la data entro la quale avrebbero provveduto al pagamento dei debiti maturati al 31 dicembre 2012.  Un adempimento che molte amministrazioni salernitane hanno disatteso. «Bisogna procedere con estrema urgenza al monitoraggio delle attività delle pubbliche amministrazioni – ha commentato a margine della riunione il presidente di ANCE Salerno, Antonio Lombardi – per verificare l’attuazione ed il rispetto delle disposizioni di legge relativamente al pagamento dei crediti delle imprese. L’Abi dal canto suo deve vigilare sull’applicazione, soprattutto in provincia di Salerno, degli accordi stipulati a livello nazionale con le associazioni di categoria, per consentire alle aziende di ottenere immediata liquidità rispetto ai crediti certificati». Il presidente Lombardi ha richiamato l’attenzione degli uffici della Prefettura anche sull’attivazione del Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese (misura prevista per favorire lo smobilizzo, presso il sistema bancario, dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione) ed ha chiesto al rappresentante dell’Abi (il vice presidente regionale, Franco Vildacci) di disporre un’approfondita verifica sulla piena attuazione degli accordi e dei protocolli stipulati a livello nazionale tra associazioni categoriali ed Abi, con particolare riferimento all’intesa per il credito del 1 luglio scorso che prevede particolari misure di sostegno per le imprese del comparto delle costruzioni.La prima: possibilità di sospendere per 12 mesi il versamento della quota capitale delle rate di mutuo. Quest’anno tale possibilità è stata estesa anche alle aperture di conto corrente ipotecario che prevedono un piano di rimborso rateale. Queste operazioni di sospensione saranno realizzate allo stesso tasso d’interesse contrattuale e potranno essere concesse anche per i finanziamenti che hanno già usufruito della sospensione ai sensi dell’Avviso Comune del 3 agosto 2009 e relativi rinnovi. La seconda misura: allungamento della durata del periodo di ammortamento dei mutui ipotecari fino a 4 anni (fino a 3 per quelli chirografari). L’allungamento avverrà allo stesso tasso contrattuale qualora l’impresa si impegni ad effettuare un aumento di capitale nei 12 mesi successivi all’accoglimento della richiesta, oppure ad iniziare un processo di aggregazione con altre realtà industriali che consenta un rafforzamento patrimoniale. Qualora l’impresa non avesse intenzione di impegnarsi in nessuna delle due azioni precedentemente descritte, l’incremento del tasso d’interesse non potrà essere superiore all’incremento del costo di raccolta della banca rispetto al momento dell’erogazione originaria: Nella definizione del nuovo tasso d’interesse si terrà conto delle presenza di eventuali garanzie aggiuntive. La terza misura: impegno da parte delle banche, per le imprese che avviano processi di rafforzamento patrimoniale, anche alla luce delle agevolazioni fiscali previste dal decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, a concedere un finanziamento proporzionale all’aumento dei mezzi propri.