Salerno: forum salute mentale su delitto via Torrione

Di fronte al tristissimo e doloroso fatto di Salerno in molti scrivono e mettono sotto accusa la legge 180. A questo punto sono doverosi dei chiarimenti, in quanto sarebbe ora di uscire dai luoghi comuni e sforzarsi un po’ di più per capire la tematica per uscire dai facili stereotipi forcaioli. Tristemente osserviamo come si inneggi ad una psichiatria ospedalocentrica e custodialistica, delegando lo psichiatra al ruolo di medico che si limita a prescrivere tranqullanti. Tutto questo al giorno d’oggi è incettabile moralmente e scientificamente. Studi hanno ampiamente dimostrato come le strutture manicomiali si siano rivelate come costose fabbriche della cronicizzazione del disagio, più che il rimedio dello stesso. Se solo volgessimo gli occhi al di fuori dei confini italiani potremmo osservare che in paesi, dove la 180 non esiste, fatti del genere si verificano con maggiori intensità e conseguenze nefaste, esempi lampanti come la Norvegia o gli Stati Uniti le cui vicende sono note a livello planetario. E pure  nonostante la presenza, appunto, dei manicomi i numeri e la qualità dell’allarme sociale sono ben superiori dei nostri. Infatti, diverse ricerche internazionali dimostrano inequivocabilmente che la pericolosità di per sé non è connessa alla malattia mentale. Siamo stanchi di vedere una straordinaria riforma civile e di grande spessore culturale coprire l’indolenza, la stupidità di psichiatrie e amministrazioni. Ora bisogna dire la verità sulle organizzazioni inefficaci e stupide, sui modelli psichiatrici arcaici, oggettivanti, distanti e respingenti e sul totale abbandono di fatto di ogni sensata programmazione regionale o locale. Ovunque si riducono i servizi, abbandonando ogni fantasia di salute mentale comunitaria in favore di psichiatrie ambulatoriali, servizi ospedalieri di diagnosi e cura blindati  e delle cosiddette strutture riabilitative, che altro non sono che costose fabbriche della cronicizzazione dei disagi. Bisogna chiarire che a determinare comportamenti allarmanti sono fattori sociali, economici, culturali relazionali non lo stato di malattia mentale.

Leggendo dei fatti di Salerno non si può non scorgere la presenza prepotente e rozza di amministrazioni e psichiatrie che da tempo avremmo dovuto abbandonare: ricoveri, farmaci , “strutture”. Riteniamo necessario ricominciare  a dire la verità con coraggio, a coltivare discussioni lontano dai luoghi comuni. A denunciare la vergogna dei servizi  vuoti.